Frecciarossa, serve organizzare una protesta civica generalizzata. La Cisl di Lecce prende posizione

Scende in campo il Segretario Generale della Cisl di Lecce per invitare il territorio ad una battaglia organica e soprattutto unitaria nei confronti di Trenitalia. Il Frecciarossa a Lecce non è una questione di principio e non averlo significa essere penalizzati.

Se alla perifericità geografica si aggiunge anche quella economica e sociale diventa davvero difficile per il Salento poter concorrere alla pari con altri territori e combattere la battaglia che un sistema ormai globalizzato richiede di affrontare.
 
Non usa giri di parole il segretario generale della Cisl di Lecce, Antonio Nicolì, per sferzare il territorio salentino e invitarlo, in tutte le sue articolazioni a prendere posizione su una questione che non è affatto di principio e che limita le prospettive di crescita di una popolazione che ha dimostrato di voler essere protagonista nei comparti in cui mettere in campo i propri talenti e le proprie abilità: turismo, agroalimentare, manifatturiero, cultura.
 
A patto di mettere da parte gli egoismi e le inutili schermaglie finalizzate ad ottenere un po’ di visibilità mediatica per passare alla mobilitazione di sistema. Solo così si potrà porre al centro dell’agenda di governo l’esigenza di un territorio che non si presenta con il cappello in mano a Roma, ma pretende le dovute chances per giocare alla pari con altri la partita della crescita, dello sviluppo e del lavoro.
 
Le ultime notizie da Roma ci confermano, purtroppo, nella necessità di elevare il livello dell’iniziativa del territorio per contrastare l’esclusione di Lecce dal percorso del Frecciarossa di Trenitalia sulla direttrice adriatica Puglia-Milano. È necessarioscrive Antonio Nicolì che la mobilitazione si sviluppi su un piano articolato e convergente ed assuma la dimensione di una protesta civica generalizzata che riguarda l’intero territorio ed ogni sua componente. Le rappresentanze economiche e sociali devono intestarsi direttamente questa battaglia che assume anche il valore simbolico di un rinato protagonismo meridionale capace di affrontare, a partire da quel treno, le criticità infrastrutturali che agiscono da freno allo sviluppo e alle opportunità’.
 
Inutile, però presentarsi divisi in tanti filoni nella rivendicazione nei confronti di Trenitalia. Occorrerebbe, secondo il segretario generale della Cisl di lecce – una nuova coesione tra le rappresentanze politiche ed istituzionali: il messaggio di unità dovrebbe arrivare chiaro e diretto per evitare che perda di efficacia.
 
Credo che spetti al Presidente della Camera di Commercio, che già si è attivato su questo fronte  – conclude Nicolì – assumere l’iniziativa e procedere alla convocazione degli stati generali dell’intero partenariato economico e sociale, finalizzata a dare forma e sostanza ad una iniziativa forte e capace di spezzare l’isolamento che passa da quel treno che ferma a Bari, ma che non solo da quello è rappresentato'



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