Fuga dalla Lombardia, se toglieranno un posto letto ai nostri nonni la “colpa” sarà anche vostra

Inutile negare che la fuga da Milano peserà sul sistema sanitario pugliese, impreparato a gestire il numero di contagi della Lombardia

La Puglia non è la Lombardia. In ogni intervista, in ogni collegamento in tv, il Governatore Michele Emiliano ha ripetuto sempre che il sistema sanitario locale non sarebbe in grado di reggere i numeri delle regioni del Nord. Mancano i posti letto in terapia intensiva per affrontare l’emergenza causata dal coronavirus. Gli ospedali non sarebbero in grado di reggere lo tsunami così come ha fatto la terra di Attilio Fontana. Una paura che rende reale lo scenario peggiore, inimmaginabile nel 2020: quello in cui gli angeli in corsia che stanno lavorando senza sosta per salvare la vita ai pazienti si troveranno a dover decidere chi curare e chi lasciar morire. Si deciderà in base all’età, alle condizioni di salute, alla presenza o meno di malattie pregresse. Come in tutte le situazioni di guerra. Così, il triage diventerà una scelta dolorosa.

La Puglia non è la Lombardia, ma dalla Lombardia sono fuggiti in Puglia. Lo hanno fatto quel ‘maledetto’ sabato notte, quando è trapelata la notizia che il Governo aveva deciso di chiudere la zona, di isolarla per provare a bloccare i contagi che aumentavano vertiginosamente. Lo hanno fatto ‘silenziosamente’ in questi giorni. Studenti, fuorisede, lavoratori hanno continuato a prendere quei treni diretti al Sud, quel Sud pronto ad accoglierli, ma impreparato a gestirli. E anche se nessuno può prevedere cosa succederà, se non è detto che ci siano ‘untori’ è chiaro a tutti che quelle persone peseranno sul sistema sanitario che, per vocazione, deve garantire a tutti il diritto alle cure.

Non hanno nessuna colpa, se nessuno li ha fermati alle stazioni di partenza o di arrivo è comprensibile che abbiano fatto le valigie e siano tornati a casa per riabbracciare la famiglia. Ma una riflessione amara va fatta. Questa gente avrà sulla coscienza un peso in più, se è vero che almeno finora tutti i casi in Puglia e in Salento sono ‘importati’. E alla luce di quanto ripetuto in questi giorni di caos causato dalla pandemia una domanda sorge spontanea. Se si ammaleranno mandando il tilt il sistema sanitario, dovranno togliere un respiratore attaccato ai nostri anziani nonni e acciaccati genitori per darlo a loro, giovani e forti?

Una malaugurata ipotesi che avrà delle conseguenze. Una si chiama “senso di colpa”.



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