La storia della vigilessa che con troppo zelo, stando al racconto in lacrime di mamma Mimma, avrebbe disturbato il funerale di Silvia Ghezzi che si stava celebrando nel piazzale esterno alla Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo, ha superato i confini del capoluogo salentino.
La vicenda è approdata anche nel salotto di Barbara D’Urso nel corso della sua trasmissione televisiva ‘Pomeriggio 5’. E se nella giornata di ieri, Domenica Colonna, per tutti Mamma Mimma, la madre della giovane 31enne che dopo due anni di calvario a causa di una serie di malattie rare è volata in cielo, ha raccontato per filo e per segno la versione riportata domenica 10 maggio da Leccenews24.it, oggi è stata la volta del sindaco Carlo Salvemini ad irrompere nel salotto della ‘signora di Mediaset’.
Puntualmente ha voluto rispondere agli appunti di Mimma Colonna che aveva lamentato sui social la scarsa sensibilità di una vigilessa della Polizia Locale di Lecce che aveva disturbato la cerimonia funebre al punto che Padre Gianni, il frate che celebrava il funerale, aveva dovuto ritardare l’inizio della messa per chiedere alla donna in divisa di lasciar stare i presenti, essendo stato rispettato il distanziamento tra le 15 persone che si erano presentate al Cimitero. Troppo grande lo spazio esterno alla Chiesa di San Niccolò e Cataldo per consentire assembramenti: in 15 erano sistemati a debita distanza nei pressi dell’altare e della bara e qualcun altro era lontano, a centinaia di metri, dietro gli archi che delimitano lo spiazzo per lanciare un palloncino bianco in memoria della splendida Silvia.
‘Si è semplicemente garantito che il funerale fosse celebrato secondo le disposizioni di legge, nulla di più e nulla di meno’. Queste le parole con le quali il primo cittadino di Lecce ha concluso il suo intervento nel video collegamento con Barbara D’Urso.
‘La verità è che questa è una vicenda dolorosa, che preferivo proteggere da questa esposizione mediatica – ha detto il sindaco -. L’amministrazione è stata accanto alla famiglia, pensi che abbiamo dato le risorse per trasferire la salma da Bologna a Lecce per celebrare il funerale’.
Diversa la ricostruzione del Primo Cittadino da quella di Mamma Mimma e spesso Salvemini chiama in causa Padre Gianni a sostegno della sua versione. ‘Non è stata interrotta la celebrazione, non è stata presa alcuna registrazione dei presenti, non c’è stata contestazione o verbale. La vigilessa non ha infranto la legge né bloccato la celebrazione. La messa è iniziata tardi perché il funerale si è celebrato nella piazza antistante la chiesa e non all’interno, visto che la chiesa era piccola e non consentiva il necessario distanziamento. È stata questa la causa che ha portato via più tempo . Quanto al parroco, ha chiesto solo alla vigilessa di non verbalizzare i presenti ma non di non interrompere, perché nulla si stava interrompendo’.
Insomma chi si aspettava le famose scuse del Sindaco a mamma Mimma è rimasto deluso. Salvemini ha confermato la sua versione che aveva consegnato già ad un post su Facebook e l’impressione che si ha è che la vicenda non finisca qui. Mamma Mimma, la madre di Silvia, si dice volesse sentire altre parole ed è probabile che continuerà la sua ricerca di verità.
Le parole di Padre Gianni
Ad intervenire sulle parole del sindaco è stato anche il frate che ha celebrato la messa che ha scritto alcune righe pubblicate sulla pagina Facebook di mamma Mimma. “Premetto che la Polizia Urbana giunta al cimitero domenica si è comportata in modo corretto e civile”, esordisce padre Gianni. “Ma ad onor del vero non posso negare che un soggetto, e ripeto solo uno, ha un tantino esagerato, sia bei toni che nei modi. Mi creda, sarei stato io stesso ad allontanare le persone se ci fosse stato qualche problema ma lo spazio che avevamo a disposizione era talmente ampio che non sussisteva assolutamente nessun problema. La gente spontaneamente si era sistemata lontanissima una dall’altra. Pensi che la mamma era a 6 metri dalla bara”.
“Il vigile in questione ha, secondo me – continua – sbagliato i modi e i toni. Davanti a un dolore cosi grande si poteva usare almeno un tono più pacato. L’agente ha chiesto veramente i nomi ai presenti ed è vero anche che, personalmente, prima di iniziare la diretta, mi sono recato da lei per dire che non c’era alcun rischio. Non è stata interrotta assolutamente la celebrazione anche se le generalità sono state prese anche a messa iniziata”.
“Io stimo Lei e la mia amata Lecce. Chiedo che la smettano con minacce ed insulti. Ma, secondo me, sarebbe basta to un semplice ‘scusa’ per risolvere tutto”.