Gadget di Auschwitz online. Terra del Fuoco Mediterranea: «speculazione inaccettabile»

Dal web. Macabra sequenza di gadget provenienti da Auschwitz e Birkenau su un famoso sito di shopping online. Cartoline, borse, portachiavi, puzzle e cover per cellulare con le immagini dei campi di concentramento e sterminio polacchi. Dal Salento, la tristezza del presidente dell’associazione Terra del Fuoco mediterraneo, Paolo Paticchio

Una macabra scoperta che lascia, a dir poco, senza parole. Sul sito di shopping Cafepress.com, alla voce di ricerca "Auschwitz", è possibile acquistare gadget di ogni tipo raffiguranti i campi di concentramento e sterminio di  Auschwitz e Birkenau.  Paolo Paticchio, presidente dell'associazione Terra del Fuoco Mediterranea: "speculazione inaccettabile"

Cartoline, borse, cover per il cellulare, contenitori vari, puzzle, magliette, portachiavi e cornici. Tutti provenienti dalla Polonia. Foto di paesaggi? Stampe della suggestiva collina del Wawel a Cracovia? Omaggi al Papa polacco canonizzato ieri in piazza San Pietro a Roma?

Nulla di tutto ciò. I "gadget gifts", come li ha chiamati Cafepress.com – il sito di shopping online in cui è possibile comprare gli oggetti in questione- "provengono" tutti da Auschwitz e Birkenau.  Provengono tra virgolette, sì, perché chi quei luoghi li ha visitati, sa perfettamente che non esistono gadget da portare in valigia. Chi ha vissuto, anche solo per un giorno, il dolore e l'odore di paura e di morte dei campi di concentramento e sterminio, sa perfettamente che tutto ciò che rimane al ritorno è un cuore più pesante e una coscienza un po' più sporca.

Non si tratterebbe certo della prima speculazione commerciale. Siamo abituati, ormai, a un mondo che quotidianamente trae profitto dai sentimenti della gente. Ma questa volta, non si tratta di una semplice strategia di mercato. Si tratta di un colosso dello shopping del web, fondato nel 1999 e quotato in borsa, che propone ai suoi utenti un macabro merchandising, raffigurante i luoghi che hanno segnato la storia con il sangue di un intero popolo. Si tratta di oggetti raffiguranti luoghi di morte e di orrore, tragitti che conducevano ad un inevitabile destino crudele. Il più crudele che l'umanità abbia mai commesso.

Per acquistare i gadget basta  digitare "Concentration Camp" "Auschwitz" nel motore di ricerca del sito. Sono più di dodici le pagine contenenti circa 30 tristissimi "coupon" ciascuna. Dalla borsa a tracolla con raffigurato il cancello d'entrata di Auschwitz, alla cartolina con i forni crematori. Dagli zaini con il "binario fantasma" di Birkenau, alle cover per cellulari. Dai puzzle con il filo spinato, ai portachiavi con la scitta "Arbeit macht frei".

"Fare del merchandising, provare a speculare sulla più grande tragedia che il nostro continente ha vissuto nel secolo scorso è inaccettabile" commenta Paolo Paticchio, presidente di Terra del Fuoco Mediterranea, associazione culturale ed ente di promozione sociale da sempre impegnata sul territorio pugliese  per promuovere la cittadinanza attiva, il protagonismo giovanile, la legalità e l'antimafia; ma sopratutto fondatrice del "Treno della memoria", il viaggio – partito nel 2005 – che ogni anni permette a migliaia di giovani di "visitare la storia".

"Noi che da anni organizziamo percorsi di approfondimento –  conclude Paticchio – di  conoscenza sul tema della memoria della Shoah, e che dal 2005 abbiamo permesso a quasi 6000 giovani pugliesi di visitare Auschwitz e Birkenau, non permetteremo a nessuno di strumentalizzare la storia per ingrossare le proprie tasche".