Gallipoli, stato di agitazione dei pescatori per il caro carburante. Il settore incontra l’amministrazione locale

Nella mattinata di oggi i pescatori hanno incontrato l’amministrazione locale per il caro carburante, con prezzi triplicati rispetto all’anno scorso.

È in stato di agitazione il settore della pesca duramente colpito dai rincari del carburante. A Gallipoli pescatori e piccoli armatori incontrano l’amministrazione locale per discutere l’aumento dei costi, la sostenibilità economica dell’attività e la cassa integrazione.

Ad incontrarsi stono state le cooperative: Il Delfino con sede sociale a Melendugno, rappresentata dal presidente Giuseppe De Matteis; La Bussola del Salento, con sede sociale a Lecce, rappresentata da Claudio Longo; Armatori Jonica, con sede sociale a Gallipoli, rappresentata da Vincenzo Scigliuzzo; La Folgore, con sede in Melendugno, rappresentata da Cosimo Montinaro

Il caro carburante

Comune a molti settori, anche la pesca soffre il problema del rincaro del carburante che rispetto all’anno scorso ha visto un prezzo triplicato, passando da 0,40 centesimi a 1,20€ a prezzo agevolato (senza iva e accise). Un aumento del prezzo che incide moltissimo, considerando che un peschereccio è in grado di consumare 1.300 litri di carburante in una sola settimana. Insostenibile, se si pensa inoltre che al costo del gasolio occorre aggiungere necessariamente i costi per il personale imbarcato, per l’incassettamento del pesce, per la manutenzione della barca, per mantenere gli standard di sicurezza necessari a bordo.

Difficile trovare una soluzione immediata al problema dei rincari proprio perché il prezzo è già esente da imposizioni fiscali, sia da iva che accise. La soluzione potrebbe essere quella di attuare interventi di natura risarcitoria. A pagarne il prezzo maggiore sono soprattutto le piccole barche con motore a benzina. Anche se la norma attuale prevede la possibilità di acquisto da parte dei pescatori di benzina a costo calmierato, non vi è la possibilità reale di farlo a causa della poca economicità, da parte dei produttori, di produrre benzina denaturata e per l’impossibilità oggettiva, da parte della rete di distribuzione dedicata, di avere un deposito da dedicare a tale propellente.

Sostenibilità economica e Cisoa

Non è solo il caro carburante a colpire il settore. In termini di sostenibilità economica, è sempre più difficile retribuire adeguatamente gli operatori del comparto a causa della costante riduzione delle giornate di pesca stabilita da normative europee sempre più stringenti e dallo sfruttamento incondizionato e poco solidale delle risorse ittiche dei nostri mari.

Più in particolare, si impone l’urgenza di politiche che rimettano al centro la tutela sociale del comparto, ripartendo dalla difesa del lavoro e dalla certezza di strumenti efficaci che assicurino continuità di reddito, per far fronte alle molteplici criticità. L’intento finale ovviamente è quello di arrivare ad avere una pesca solidale, che garantisca al contempo, la salvaguardia dell’ambiente ed un ripopolamento della fauna, e la giusta aspettativa dei pescatori in termini di possibilità di produrre reddito.

A causa della costante riduzione delle giornate lavorative, inoltre, sarebbe necessario lo strumento della Cisoa la cassa integrazione sulla falsariga di quella usata per l’agricoltura, che intervenga non solo in caso di fermi temporanei di tipo straordinario, a titolo di esempio, guai al motore o lavori di manutenzione, ma anche in casi ordinari, come il pagamento del fermo obbligatorio.

Insieme ai pescatori e ai piccoli armatori, ha interloquito con il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, anche il segretario generale della Fai Cisl Lecce, Gianluigi Visconti.