Gestione delle spiagge salentine? Un’idea giunge dagli Usa

Oggi è¨ stato presentato un piano per la gestione e la pulizia delle spiagge salentine. i dettagli sono stati illustrati dal prof. David R. Basco della Old Dominion University.

Presentato questo pomeriggio, presso la sala conferenze del Rettorato, un piano di gestione per le spiagge del Salento. Autore dell'illustrazione è stato il prof. David R. Basco della Old Dominion University (Virginia, Usa). Diverse le criticità in tema di erosione costiera, ma le soluzioni non mancano. 

Tutela del territorio, in particolare quello salentino. Luogo in cui gli studenti ci vivono, ma soprattutto studiano. Una volta chiusi i libri, però, il passo successivo è semplice: godersi il mare tipico delle località balneari nostrane. Sarebbe giusto, pertanto, ipotizzare una sensibile protezione di quei posti incantevoli che attraggono i turisti, inducendoli a visitare le bellezze del tacco d'Italia. Per poterlo fare con successo, però, c'è bisogno di sposare una visione interistituzionale, compatta, che coinvolga non le singole municipalità, bensì l'intero comparto dei comuni rivieraschi. L'Università del Salento, ovviamente, non è esclusa. Anzi, sta proprio all'istituzione accademica fornire le linee guida entro cui muoversi per risolvere le problematiche legate, ad esempio, all'erosione costiera. Un consiglio da inserire nella lunga lista delle soluzioni ponderabili viene direttamente dal Prof. David R. Basco della Old Dominion University (Norfolk, Virginia, USA). Nel pomeriggio odierno, infatti, Basco ha illustrato davanti alle autorità politiche salentine – dall'assessore ai lavori pubblici del Comune di Lecce, Gaetano Messuti, e l'assessore provinciale Francesco Pacella – un vero e proprio piano di gestione per le spiagge del Salento. Sono emerse molte criticità, ma anche possibili soluzioni. Il campione analizzato è molto vasto, e comprende Marine tanto del nord quanto del sud salento (Torre Chianca, Ugento, Leuca, Otranto, Castro ecc…).  

"Un metro quadro di spiaggia corrisponde a 1.600 euro di indotto" – ha dichiarato il presidente di Assobalneari SalentoMauro Della Valle, che prosegue: "Pensiamo a quanto gli Alimini o alcune zone dello Ionio abbiano perso introiti derivanti dal turismo balneare proprio per via dell'erosione costiera. Eppure il Salento deve puntare proprio su questo settore per uscire dalla crisi e rialzarsi. Noi come Assobalneari continueremo a stimolare i sindaci dei comuni rivieraschi proprio per agire in questa direzione". "Lecce annovera circa 12 km di fascia costiera – ha dichiarato l'assessore Messuti – dunque posso ben immaginare cosa comporti una questione del genere. Noi stessi, come amministrazione, in passato puntammo al ripascimento nelle vesti di metodo sperimentale atto ad arginare le dimensioni del fenomeno; eppure io mi sarei aspettato di più in tema di risultati. Così, mi piacerebbe attuare un progetto: aprire un tavolo interistituzionale aperto per lanciare uno studio coinvolgente quanti più attori possibili. Università del Salento compresa". 



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