I Giochi del Mediterraneo 2026, l’opportunità da non perdere

Dopo Taranto fa tappa a Lecce il percorso di socializzazione territoriale che prende spunto dal progetto Q45, DNA dei due mari.
Prossimo appuntamento a Roma

Grandi interpreti del Calcio e dello Sport per parlare dell’opportunità offerta dai Giochi del Mediterraneo nel 2026 tra Taranto e Lecce. L’altra sera nella sede di Liberrima a Lecce si è tenuto l’incontro-dibattito dal titolo “Lo Sport e il Calcio abbattono i muri“, organizzato nell’ambito del progetto Q45-DNA dei due mari, coordinato dall’architetto Alfredo Foresta, e che riprende il profilo culturale tracciato da Aldo Moro, il quale immaginava la crescita delle nuove generazioni attraverso nuovi spazi di relazione sociale.

Innumerevoli e illustri le personalista del mondo sportivo e culturale che hanno aderito all’iniziativa che godeva del patrocinio di Confindustria di Lecce, Brindisi e Taranto e dell’Università La Sapienza di Roma e Aldo Moro di Bari.

Tra i relatori si sono avvicendati Paolo Paganini, giornalista di Rai Sport, Angelo Di Livio, campione d’Europa con la Juventus nel 1996, Tiziano Pieri, ex arbitro internazionale e opinionista Rai, Saverio Sticchi Damiani, presidente US Lecce, Claudio Luperto, allenatore ed ex calciatore, Giuliano Giannichedda, ex Nazionale ai Giochi del Mediterraneo Bari 1997, e Andrea Baldanza, vice procuratore generale della Procura regionale della Corte dei Conti del Lazio.

L’introduzione del convegno è stata affidata a Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale di Taranto.

È prevista nei prossimi mesi una tappa del percorso nella città di Roma.