Con l’aumento dei volumi di gioco verificatosi nell’ultimo biennio, si rendono necessari alcuni adeguamenti tecnici e normativi.
Mentre, però, in Italia si è ancora in attesa di un cenno da parte dell’attuale esecutivo circa l’eventuale direzione che si intenderà intraprendere in materia, a muoversi in questa direzione è la Spagna, nazione particolarmente attenta alla sfera del gioco d’azzardo.
Dopo l’intervento di luglio che ha vietato l’introduzione di loot box all’interno dei videogames e all’approvazione di riforme alla normativa sul gioco d’azzardo di novembre, la Spagna ha ora depositato in Commissione UE un progetto mirato al miglioramento della procedura di verifica dell’identità dei partecipanti ai giochi.
La risoluzione dell’organo regolatore spagnolo DGOJ (Dirección general de ordenación del juego) intende anzitutto regolamentare l’accesso telematico alla sezione defunti dell’Anagrafe Civile, mediante il servizio di verifica dell’identità, per scongiurare un utilizzo improprio di dati anagrafici di soggetti terzi deceduti, che saranno d’ora in avanti identificati con un nuovo status (persona deceduta).
Stabilisce, poi, le condizioni secondo le quali dovranno essere effettuati i periodici controlli dell’identità dei partecipanti e la verifica che non siano destinatari di divieti di partecipazione, siano essi auto-imposti od ordinati dalla DGOJ.
Come dicevamo, in Italia siamo in attesa di un riordino complessivo del settore, affidato per delega del Parlamento al Governo, ma non ancora attuato. E, in attesa di un intervento a livello nazionale, in questi anni si stanno muovendo le autonomie locali, intente ad apportare modifiche su orari di apertura dei punti di gioco terrestri e a regolamentare l’applicazione della misura del distanziometro. Normative che, per quanto legittime, hanno portato a un quadro nazionale decisamente frammentato, con sensibili differenze non solo fra regione e regione, ma addirittura fra comune e comune.
Una situazione alla quale può mettere mano solamente l’autorità centrale, che ha anche la facoltà di intervenire sul comparto del gioco a distanza, comunque già provvisto di una serie misure che promuovono il gioco responsabile. I casinò online autorizzati da ADM (Agenzia Accise Dogane e Monopoli) prevedono, come si legge in questa pagina, un sistema di limitazioni mediante il quale il giocatore può profilare la propria esperienza di gioco, impostando a priori i confini entro i quali dedicarsi al proprio intrattenimento senza correre il rischio di farsi prendere troppo la mano.
Ci sono, quindi, limiti di deposito – giornaliero, settimanale o mensile – che l’utente può impostare e che è poi tenuto a rispettare, non potendo dunque ricaricare oltre il proprio conto di gioco. Altre restrizioni riguardano direttamente il gioco: limiti giornalieri che segnano un tetto massimo di denaro destinato alla sessione quotidiana; limiti su un gioco specifico o importi massimi che l’utente può spendere su una singola puntata; limiti di perdita che rappresentano il massimo importo che il giocatore ha, a priori, deciso esser disposto a perdere.
La pianificazione a monte di questi limiti permette all’utente di compiere decisioni lucide e non influenzate dagli umori e dalle sensazioni del momento, permettendogli quindi un calcolo del rischio razionale e non distorto dal desiderio di vincita o dalla frenesia del gioco. Laddove queste restrizioni non dovessero dimostrarsi sufficienti, esiste anche la possibilità di autoesclusione, uno strumento tramite il quale l’utente chiede la sospensione del proprio account di gioco non solo al concessionario presso il quale ha registrato il conto di gioco, ma presso tutti i concessionari autorizzati della rete ADM.
In questo caso, non occorre alcun controllo programmato, poiché la persona è automaticamente esclusa da qualsiasi servizio, fintanto che non ne richiede l’attivazione con la propria identità digitale.
Il sistema di gestione del gioco pubblico italiano è da sempre preso come punto di riferimento da parte della comunità internazionale, anche per le regole lungimiranti e innovative che lo contraddistinguono. Per non perdere però questo primato, occorre mantenere il passo coi tempi e aggiornare costantemente la normativa in materia, che rischia di diventare obsoleta rispetto a un’economia che nell’ultimo biennio, complice la situazione sanitaria internazionale, è stata oggetto di veri e propri stravolgimenti.