Oggi, 21 Marzo, ricorre la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Dal 1996, ogni primo giorno di primavera l'Associazione "Libera" celebra l'evento in tutta Italia, e dunque anche nel capoluogo salentino, dove stamattina gli studenti hanno partecipato attivamente con striscioni, flash mob e momenti di riflessione.
Radici di memoria, frutti d’impegno. Uno slogan, ma soprattutto un significato profondo. Anche a Lecce si vuole fare memoria delle vittime innocenti salentine e rinnovare, in nome di esse, l’impegno di contrasto alle criminalità organizzate, al potere mafioso e alle tante forme di illegalità. È questo lo spirito che caratterizza la diciannovesima “Giornata della Memoria e dell’Impegno”, proprio nel primo giorno di primavera. L’evento, a cura dei Coordinamenti Territoriali dell’Associazione “Libera”, coinvolge tutti gli interi contesti italiani. Questa mattina, un corteo di giovanissimi studenti è partito da Porta Napoli per poi sostare in varie zone del centro storico, fino a concludere il proprio iter nell’atrio di Palazzo dei Celestini. Lì c’è stato il momento più significativo: una posa dei frutti sui quali c'era apposto il nome della vittima, una frase o anche un disegno. Ognuno ha scelto il proprio modo per ricordare, facendo rivivere il sacrificio della persona uccisa.
Tra le varie tappe, c’è stato spazio anche per un flash mob, danzato sulle note della canzone “Cento Passi” dei Modena City Ramblers. Un motivetto significativo che ricorda uno dei simboli della lotta alla mafia, Peppino Impastato. Molti i ragazzi che, nonostante la giovane età, ne hanno intonato le parole, a dimostrazione di come il messaggio della lotta alla criminalità organizzata trascenda qualsiasi limite temporale.
“E’ quello che accade quotidianamente che ci chiede di non dimenticare, e ci sollecita un impegno costante contro tutte le mafie” – dichiara in una nota stampa Salvatore Capone, deputato salentino PD. L’on. Capone ricorda “l’attentato di mafia a Palagiano dove, insieme ai genitori, un bambino di tre anni è stato orrendamente martoriato, o in tono solo apparentemente minore, l'attentato contro il Bar Paisiello di Lecce dove, giustamente, ieri le associazioni datoriali hanno sottolineato l'urgenza di azioni per impedire che l'economia e il lavoro siano costantemente sotto schiaffo e sotto ricatto”.
Celebrare la Giornata della Memoria e dell’impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie significa non solo ribadire l’importanza dell’impegno personale e politico nel contrasto alle mafie, ma soprattutto assumere un impegno con le giovani generazioni, con tutti quei giovani che in prima persona e a volto scoperto dichiarano – con semplici gesti – guerra alla mafia. “A Lecce come a Catania come a Roma, dove Papa Francesco incontrerà 700 famiglie vittime di mafia – conclude Capone – come in tutte le città dove domani si celebrerà questa Giornata, facendo del nostro Paese una grande comunità unita dal desiderio e dall’urgenza di liberare il futuro da tutte le piccole e grandi mafie”.