10 dicembre, la Giornata mondiale dei diritti umani

Come ogni anno, il 10 dicembre si celebra la Giornata internazionale dei diritti umani per ricordare quel giorno del 1948 in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani

Così come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne il fatto stesso che esista una ricorrenza che ricordi e denunci i diritti umani violati è il fallimento di un’intera società, laddove cultura, senso comune e Istituzioni hanno creato, già da tempo e inesorabilmente, una spirale distruttiva che ha visto risucchiare molti di quei diritti che, con l’inizio del pensiero moderno, si credeva di aver raggiunto.

Un’illusione tangibile e concreta se pensiamo a quanto la cronaca ci segnali ogni giorno episodi che lasciano immobili e gelati, dalla violenza sulle donne, alla drammatica situazione in Iran, dalla guerra in Ucraina, ai regimi totalitaristi, presenti ancora in molti Paesi e in antitesi con i concetti di democrazia e libertà che dovrebbero, invece, coinvolgere tutti i popoli. Molte le manifestazioni che, ogni giorno, hanno come filo conduttore il superamento di una mentalità crudele e selettiva, ma che spesso subiscono l’effetto contrario, perché anche far sentire la propria voce in maniera pacifica equivale, in molti luoghi del mondo, a patire terribili conseguenze, dal carcere, all’impiccagione, alle sentenze capitali. Un colpo al cuore.

Scende in campo proprio oggi lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ricordare che la violazione dei diritti umani riguarda soprattutto le categorie più fragili, vittime molto spesso di un sistema tossico e confuso e proclamando l’Italia come Paese in prima linea nella lotta contro i principali diritti di libertà violati, sia in ambito nazionale, che oltre confine.

È dal 10 dicembre 1948, infatti, che l’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma il rispetto della persona e delle sue libertà fondamentali come diritto che appartiene a tutta l’umanità, ma il tema di quest’anno ‘dignità, libertà e giustizia per tutti’ richiama a traguardi che, in molte parti del mondo, non sono stati ancora raggiunti.

Perchè il sacrificio di moltissime vittime non sia stato vano e per non dimenticare anni di lotte e sangue, ecco che la strada da percorrere dev’essere ancora insieme, affollata e incalzante, temeraria e decisa, laddove arrendersi o tacere significherebbe essere colpevoli e omertosi nei confronti di pratiche inaccettabili e di freddi giochi di potere, mirati a svilire totalmente l’uomo in quello che è il suo bene più prezioso: la libertà.