Giornata mondiale della gioventù: quattro film da non perdere

Il 12 Agosto è la giornata mondiale della Gioventù, ma qual è la “meglio gioventù”? Ecco quattro film per mettere in paragone le varie epoche.

giovani

Risale al 1985, la prima volta in cui le Nazioni Unite hanno celebrato l’anno Internazionale della Gioventù. Il 17 Dicembre del 1999, poi, l’Assemblea Generale dell’Onu ha avallato la Raccomandazione emessa dalla Conferenza Mondiale dei Ministri Responsabili, per l’istituzione del 12 Agosto come sua giornata mondiale. Ventiquattro ore per sottolineare il ruolo delle nuove generazioni nel processo di cambiamento e miglioramento della società.

Nel suo decimo anniversario, l’Assemblea Generale ha adottato il Programma Mondiale d’Azione per la Gioventù, che ha disposto la creazione di una struttura politica e delle linee guida per l’azione nazionale ed il supporto internazionale, al fine di migliorare la situazione dei giovani. Quindici le aree principali considerate tra cui, educazione, lavoro, salute, ambiente, attività del tempo libero e altre ancora.

Oggi più che mai, una domanda si solleva alla luce di tanti cambiamenti, quale quello tecnologico ad esempio e rispetto al passare del tempo, ovvero, chi sono oggi i giovani? Qual è la differenza della gioventù di 50 anni fa e quella di oggi?

Anche la scienza ammette che l’età dei suoi componenti è aumentata con uno studio del 2015 secondo cui la lancetta della gioventù si è fatalmente spostata in avanti. Come ha spiegato l’Università Cattolica di Milano per ‘Focus’, lo scarto generazionale rispetto anche solo agli anni ’60/’70 è evidente. Se una cinquantina di anni fa si smetteva di essere bambini a 11 anni, oggi ciò avviene a 15. E se compiere 25 anni significava smettere di essere giovani, oggi non è più così.

Se gli anni del boom economico del dopoguerra vedevano l’età adulta partire dai 25 anni. Oggi è considerata gioventù anche la fascia 25-35. È quella dei “giovani adulti”, la cui asticella si sta pericolosamente spostando addirittura verso i 40. Ciò dovuto a fattori come aspettative di vita spostatesi in avanti e soprattutto un mondo del lavoro sempre più difficile, talvolta quasi inaccessibile, che hanno creato questa categoria prima inesistente.

I quattro film da non perdere

Nei vari passaggi storici, con il cambiamento della società, del tempo, delle tecnologie e delle abitudini, i film sono da sempre stati un ottimo strumento di lettura per analizzare e comprendere le caratteristiche di svariati tipi di temi. Quello del cambiamento della gioventù, come spiegato prima dalla scienza, si può fare anche attraverso la visione di film a lei dedicati, ognuno in riferimento alla sua epoca storica.

Tra questi eccone quattro tra i più significativi:

  1. Gioventù Bruciata, del 1955, di Nicholas Ray con James Dean. Considerato un vero e proprio cult movie, il film parlò ad un’intera generazione di teenager nella seconda metà degli anni cinquanta, riguardante la storia di un brusco e doloroso passaggio all’età adulta. Quasi un documento sui riti della generazione del dopoguerra nella provincia statunitense che presenta i cosiddetti “ribelli senza causa”.
  2. The dreamers, del 2003, di Bernardo Bertolucci con Eva Green e Michael Pitt, che analizza invece, la condizione di protesta dei giovani nel periodo delle rivoluzioni sessantottine, nel panorama di uno dei Paesi più rappresentativi di questi movimenti, quale quello francese.
  3. Generazione mille euro, del 2008, di Massimo Venier con Alessandro Tiberi e Carolina Crescentini. Un Lungometraggio tutto italiano che racconta l’epoca dei giovani italiani alle prese con l’avvento dell’Europa Unita e già con lo spettro della crisi economica mondiale del 2008, e del lavoro precario.
  4. Il vegetale, del 2018, di Gennaro Nunziante con Fabio Rovazzi e Luca Zingaretti, per una visione sempre made in Italy dello sviluppo della crisi economica degli ultimi anni e l’aumento dei giovani lavoratori precari.

Pochi i film degni di nota che hanno raccontato questo particolare periodo storico, come vive la gioventù ai giorni nostri, alla luce di nuovi temi quale la rivoluzione digitale e in particolare quella social, l’evoluzione della crisi della sostenibilità e quella ambientale, e infine dell’impatto che ha avuto e continua ad avere, l’avvento della pandemia.



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