Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti: come salvare la vita a chi rischia di perderla

Sono ancora tanti i no alla donazione, una percentuale ancora alta. Per questo, per aumentare i consensi, è importante far capire che con un piccolo gesto si può salvare la vita di sette persone.

«Donare è una scelta naturale». È questo il claim della campagna di comunicazone promossa dal Ministero della Salute e dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con le associazioni di settore che sarà lanciata, non a caso, in occasione della «Giornata nazionale su donazione e trapianto di organi e tessuti» che, ogni 11 aprile, cerca di accedere i riflettori su un gesto semplice che può salvare altre vite. A spiegare bene che “ognuno di noi può fare la differenza” è il testimonial scelto per l’edizione 2021, Emilio Solfrizzi. L’attore pugliese, in un video, svela la formula perfetta: ognuno di noi può salvare fino a 7 vite. È proprio così, 1+x=7 è la formula del dono e basta il tuo sì per rendere questa equazione reale.

Diventare donatore post mortem è semplice, è una scelta appunto. Una decisione che non cosa nulla a chi la fa, ma è preziosa per chi la riceve. Scegliere è importante anche per sollevare i propri cari dal compito di assumere decisioni difficili in un momento traumatico e doloroso. Non tutti hanno quel coraggio di dire sì, travolti dagli eventi, impossibilitati ad essere lucidi. Per questo è bene non rimandare la decisione, ma informarsi e dichiarare la volontà di donare.

Come diventare donatore

Ogni cittadino maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte al centro dedicato della ASL, alle associazioni di volontariato come l’Aido, o ai Comuni di residenza. Clicca qui per tutte le informazioni necessarie.

Tra le modalità con cui manifestare il consenso c’è anche la possibilità di firmare una dichiarazione presso la Asl di residenza. Per contattare il centro ASL di Lecce basterà chiamare il martedì e il venerdì dalle 9.00 alle 13.00 al numero: 0832 215146 o scrivere a: [email protected]

La volontà alla donazione può essere indicata anche negli Uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità. Sono 71 i comuni in provincia di Lecce ad aver aderito al progetto «Una scelta in Comune». Ad oggi sono 52.353 i consensi alla donazione, 31.316 le opposizioni e 9.909 le iscrizioni ad Aido che attestano il consenso.

La Asl di Lecce aderisce all’iniziativa

«In occasione della Giornata nazionale su donazione e trapianto di organi mi rivolgo ai cittadini e alle cittadine della nostra provincia per sollecitarli a mostrare attenzione e sensibilità a questo tema – ha dichiarato il Direttore sanitario ASL Le Roberto Carlà – ‘Donare è una scelta naturale‘, questo è lo slogan della campagna di quest’anno e dovremmo ricordarlo per diffondere la cultura del dono».

«Donare un organo è donare la vita a chi, senza quel dono, rischia di perderla. Spesso i familiari si trovano in difficoltà, in un momento che è già di estrema sofferenza, a dare l’assenso al prelievo di organi di un congiunto. Una scelta fatta in vita, con la dichiarazione di volontà alla donazione, fa sì che si rispetti la volontà del donatore. Questa decisione incontra ancora molte resistenze e pregiudizi, sopratutto sul nostro territorio, e rimane ancora bassa l’adesione alla donazione davanti a una domanda significativa di quella che, per tante persone è l’unica terapia possibile per rimanere in vita: il trapianto. Per invertire questo trend è necessario l’impegno di tutti, associazioni e cittadini e istituzioni. La  pandemia ha interrotto le iniziative di sensibilizzazione della nostra ASL che riprenderemo appena possibile» ha concluso Carlà.

«La percentuale di opposizioni alla donazione è alta – ha dichiarato la Dott.ssa Marika Carbonara, Coordinatrice territoriale donazione organi e tessuti ASL Le – dobbiamo quindi adoperarci per aumentare il consenso alla donazione, perché la donazione è vita e donare vuol dire salvare vite. Sebbene questo atto possa scaturire dalla dolorosa perdita del donatore è una perdita che si trasforma nel ‘salvataggio’ di sette persone».

«In questa epoca di pandemia la macchina delle donazioni e la campagna di sensibilizzazione hanno dovuto rallentare il loro corso, ma abbiamo fatto la nostra parte vaccinando con la prima dose i pazienti trapiantati e i dializzati. Speriamo di poter ritornare presto nelle scuole, nelle piazze, per far capire ai ragazzi che è importante donare, e anche se non si sa per chi è importante capire il perché: è il messaggio più grande che dobbiamo con caparbietà trasmettere loro».



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