Gli studenti leccesi finiscono su ‘Striscia’, ma nel bene: ecco il progetto anti-bullismo ‘Mabasta’

Servizio di Striscia la notizia su ‘Mabasta’ il movimento anti-bullismo degli studenti leccesi. Luca Galtieri, l’inviato di Striscia conosciuto per il tormentone ‘Ma perché’, ha incontrato non solo gli studenti della 1A, ma tutta la scuola. Pagina Facebook già a 11mila like.

Una mattinata sicuramente diversa nei corridoi di un edificio scolastico situato nel centro della città di Lecce. Stiamo parlando dell’Istituto “Galilei-Costa”. A presentarsi tra i banchi è stato Luca Galtieri, l’inviato di “Striscia la notizia” conosciuto per il tormentone “Ma perché?”. La motivazione è semplice: divulgare Il fenomeno “Ma Basta!”, acronimo di “Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti” creato dagli studenti. I ragazzi gli hanno regalato la maglietta con impresso il logo della bellissima iniziativa. In team col tecnico esperto Marco Anelli, hanno realizzato un particolarissimo servizio che ha coinvolto non solo le ragazze ed i ragazzi della 1°A, ma tutta la scuola.

Oltre al servizio in sé, il vero scoop è stato l’annuncio della campagna “Classe Debullizzata” col quale gli studenti leccesi vogliono scovare in tutta Italia le tante classi, appunto, “debullizzate”, ossia che non presentano alcun fenomeno di bullismo al loro interno. L’idea è quella di dimostrare al paese intero che sono molto più numerose le classi – e di conseguenza gli alunni – immuni al fenomeno che quelle invece in cui il bullismo vive e vegeta. In questo modo gli ideatori sperano di riuscire a far sentire in minoranza e additati i cosiddetti bulli. Ironia della sorte, i bulli che si sentono messi all’angolo. Oltre a quelle della scuola da cui tutto è partito, le primissime classi debullizzate sono la 4°A dell’ITC di Amantea (Cs) e tre classi della scuola media “De Giorgi” di Lizzanello/Merine, la 2°C, 3°B e 3°C.

Gli ideatori del movimento “MaBasta” hanno le idee molto chiare, vogliono creare una sorta di associazione informale di tutti quegli adolescenti italiani (la stragrande maggioranza) che, come loro, non accettano e non sopportano le azioni da “bulle” e da “bulli”. Aperta anche una pagina Facebook, nonché la realizzazione di un sito internet.

La pagina ha registrato oltre 11mila like in appena dieci giorni. I ragazzi stanno chiedendo anche partnership ad associazioni, organizzazioni e media che si occupano sia specificatamente di bullismo che, in generale, di scuola e istruzione.



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