L’Italia è il Paese con la presenza territoriale di forze dell’ordine più capillare in assoluto, ma in ‘Gomorra la serie‘, polizia e carabinieri non si vedono e quando si vedono sono camorristi travestiti. I magistrati della fiction sono delle caricature appena abbozzate e il senso di giustizia non si percepisce nemmeno alla fine di tutto.
L’uscita di scena dei protagonisti, amati dal pubblico pur essendo spregevoli criminali, non poteva essere più banale e scontata, degna di uno scontro a fuoco di un B movie western, dove la licenza poetica diventa un mortaretto di Capodanno. Ed ecco mezzogiorno di fuoco, dove però bang bang, pim pum pam vanno in scena in notturna e non arrivano i nostri con la carica a cavallo. Del trombettiere poi neanche l’ombra.
Il finale è un’apocalisse, diceva in un commento dei giorni scorsi, sul filo dello spoiler, l’ottimo Mimmo Borrelli (‘O Maestrale), ma un’apocalisse già prevista, nel senso etimologico di rivelazione su ciò che avverrà e che tutti eravamo in grado di prevedere.
Personalmente avrei preferito lo spoiler di una scena epica e originale, meno chiassosa e più intima, della sorpresa di una sequenza pleonastica e ridondante.
Al netto di un finale che andrebbe tagliato dalla pista audio video delle nostre registrazioni Tv, Gomorra resta una delle serie televisive più belle di tutti i tempi e fra le produzioni italiane certamente quella che si porterà al collo la medaglia d’oro. Al di là del tesoro che artisticamente ci hanno lasciato D’Amore, Esposito, Cerlino e il resto della banda di promettenti e superbi attori, un riferimento a parte va a due gigantesche figure del cinema e del teatro di oggi: la brillante Cristiana Dell’Anna (uno dei personaggi più intelligenti creati da Gomorra – 2^, 3^ e 4^ stagione) e la fenomenale Nunzia Schiano che è stata l’autentica perla della stagione finale.
Chiudo, ricordando a me stesso che il Cinema non è fatto per le scene finali, se tutto quello che viene prima ci ruba il cuore, e soprattutto gli occhi. Il finale resta solo una superflua e sacrificabile uscita d’emergenza.
