‘Guardie giurate costrette a condizioni disumane: dove sono le Istituzioni?’. Ugl alza la voce

Donato Mazzeo, referente provinciale di Ugl, torna ad accendere i fari sulle precarie condizioni di lavoro delle guardie giurate. Contribuzione non in linea con la legge, mancati pagamenti e turni massacranti al centro della polemica.

“I lavoratori sono allo strenuo delle loro forze e delle proprie possibilità”. È un vero monito, un campanello d’allarme che risuona da tempo, quello lanciato da Donato Mazzeo, coordinatore provincia della Ugl e che riaccende i riflettori, ancora una volta, sulle precarie condizioni di lavoro a cui sono sottoposte le guardie giurate salentine.
 
“Ci troviamo davanti a una situazione – ci spiega – che va avanti da troppo tempo e a cui le Istituzioni sono incapaci di rispondere”. Mazzeo, in particolare, si riferisce allo ‘stato di salute’ in cui versano i lavoratori delle svariate decine di istituti di vigilanza privata presenti sul territorio. “Un lavoratore del settore – accusa il referente provinciale della sigla sindacale – è costretto a svolgere la sua attività in condizioni disumane”.
 
Sul banco dell’accusa c’è un po’ di tutto: retribuzioni basse, turni sfiancanti, bassa soglia del livello di sicurezza e di salute personale, oltre a una serie di presunte irregolarità poste in essere dalle stesse aziende. “Partiamo dal dato relativo alla contribuzione  – ci dice ancora Donato Mazzeo. Una guardia giurata, stando ai parametri fissati dal Ministero dell’Interno – deve costare almeno 21 euro all’ora. Qualcuno, allora, ci può spiegare come mai manciate di imprese nei loro bandi offrono una retribuzione che si aggira intorno ai 10 euro? Dove sta il rispetto della legge? Si tratta di denaro che ogni azienda cerca di risparmiare nell’ottica di un mercato concorrenziale sempre più spietato, ma che di fatto pregiudica i singoli lavoratori”.
 
Singoli lavoratori che poi , stando alla denuncia di Ugl, avanzano mensilità e indennità. “Decine e decine di persone aspettano ancora stipendi di molti mesi addietro e quando qualche fortunato riceve la busta paga mancano del tutto le voci relative agli straordinari e a tutto quel mondo di retribuzioni aggiuntive previste dalla normativa”.
 
E alla domanda di quante lamentele il sindacato abbia raccolto, Mazzeo confessa: “tante, troppe, ma tutte vane. Il lavoratore infatti non può lamentarsi con la propria ditta perché rischia di essere minacciato di essere licenziato o addirittura di essere costretto a rassegnare le dimissioni”.
 
Il tutto, poi, si riverbera sulle condizioni di lavoro e sulla salute dei singoli: “i turni di guardia non sono certamente in linea con quanto legalmente previsto e lo stress psicofisico dei lavoratori tocca livelli preoccupanti.
 
La situazione non può più andare avanti così – chiosa ancora Donato Mazzeo. Serve un intervento deciso delle Istituzioni, Prefettura su tutti. Abbiamo chiesto più volte nel tempo un Tavolo allargato dove poter affrontare e risolvere tutti questi problematiche da troppo tempo inascoltate. Un invito lo rivolgiamo anche alla Guardia di Finanza affinché possa condurre le dovute verifiche fiscali nelle varie imprese perché il problema è ancora contributivo-previdenziale.
 
In difetto – conclude il referente Ugl– ci attiveremo con forza e rumore con tutti gli strumenti messi a disposizione del sindacato”.



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