È guerra tra Arci Lecce e Matteo Salvini. Lady Sprar: “La merda ha più valore”, il Ministro: “Che dite, querelo?”

Guerra a distanza tra Arci Lecce e il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Il casus belli è la proposta di assistere gratuitamente gli ambulanti multati in spiaggia.

«La merda ha più valore di Salvini» avrebbe detto Anna Caputo, la Presidente di Arci Lecce che ha preso le distanze dalle scelte politiche del Ministro degli Interni, soprattutto il tema di immigrazione. «Lo prendo quasi come un complimento» replica il Leader della Lega sulla sua pagina Facebook, chiedendo ai suoi milioni e passa di follower se è il caso di adire le vie legali. «Che dite, querelo?» ha concluso, mentre le inviava con ironia un bacione.

Il casus belli

Sull’associazione del capoluogo barocco, orgogliosamente anti-fascista, si sono accese le luci dei riflettori quando, a mezzo stampa, ha annunciato che avrebbe messo in piedi un pool di avvocati per difendere gli ambulanti cacciati via dalle spiagge, ovviamente gratis. Una dichiarazione contro la circolare ministeriale che dichiarava guerra ai vu-cumprà, ma anche ai clienti minacciando multe fino a 7 mila euro che ha conquistato le prime pagine dei giornali locali e nazionali. Non è sfuggita neppure a Salvini che su Twitter aveva cinguettato: «Evidentemente a sinistra preferiscono tutelare l’illegalità, l’abusivismo e le merci contraffatte».

Qualcuno, però, ha voluto accendere i riflettori sulla “regina dell’accoglienza” in modo diverso. Quel qualcuno è il quotidiano “La Verità”. «Se ad attaccare Matteo Salvini è un’attivista nel campo dell’accoglienza impegnata a difendere i venditori abusivi, allora deve aspettarsi che qualcuno vada a farle le pulci» si legge nell’articolo a firma di Alessandro Rico intitolato «Ecco quanti soldi intasca la Lady Sprar dell’Arci (che sostiene gli abusivi».

«Lungi da noi – si leggeva nell’articolo – insinuare in qualche modo che le attività svolte dalla signora Caputo e dalla sua associazione siano illecite. Ma è pur vero che legale non significa gratuito. Tant’è che il buon cuore della Caputo costa agli italiani parecchi milioni di euro».

Oltre 4 milioni negli ultimi 3 anni per la precisione destinati a progetti di accoglienza e integrazione che provengono, si legge, dallo stesso “dicastero ora occupato dall’odiato Salvini (ossia dalle tasche dei contribuenti)”. «E noi cittadini paganti – continua – ci auguriamo che il nostro denaro sia usato per aiutare gli immigrati a farsi una vita, anziché per lasciarli vendere collanine e braccialetti tra gli ombrelloni».

La replica

«Titolo orripilante, disgustoso, all’interno niente di fatto, solo rancore e vendetta per la nostra provocazione» aveva replicato Arci Lecce dal suo profilo Facebook. «Siamo stati attaccati su uno dei lavori che facciamo, da quasi 20 anni, l’accoglienza dei richiedenti asilo. Progetti con bandi ad evidenza pubblica a cui partecipiamo frequentemente nella sola provincia di nostra competenza territoriale. Qualcuno lo vinciamo. Molti li vincono altri, come è giusto che sia» si legge puntualizzando di essere supervisionati continuamente dal Ministero, comprese le rendicontazioni controllate con la lente d’ingrandimento.

«Così ci vogliono. Zitti e con la testa china».



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