Halloween: a Lecce non sono vietate le feste tra amici, ma il Sindaco le sconsiglia

Il primo cittadino di Lecce ha deciso di non emanare un’ordinanza per vietare di festeggiare Halloween nelle case tra amici o per strada, anche perché, scrive, sarebbe difficile se non impossibile controllare il rispetto del divieto

Non è vista più come una tradizione lontana. Halloween ha conquistato anche il Salento, terra che ha fatto del passato e delle leggende la sua fortuna. Tutti aspettano con ansia il 31 ottobre per festeggiare la notte più spaventosa dell’inverno: i più piccoli indossano maschere di zombie e vampiri, fantasmi e megere, i grandi la vivono come un’occasione per uscire a divertirsi, per ridere e stare insieme agli amici in attesa di San Martino, altro attesissimo appuntamento, per vivere il “Carnevale” che dura solo un giorno. Non scendono in strada, come fanno altrove, per bussare di porta in porta e chiedere l’ormai famoso “Trick or treat”.

Al “Dolcetto o scherzetto” preferiscono ristoranti e locali che organizzano serate a tema, che si “vestono” con quel velo di noir che rende questa giorno unico, nel suo genere. Quest’anno non sarà così, causa Coronavirus, ma nulla impedisce di stare insieme se non il buon senso di fronte ai numeri dei nuovi casi di Coronavirus preoccupanti. A quello fa appello il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini che ha deciso di non emanare un’ordinanza per impedire i festeggiamenti. In un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sindaco ha deciso di invitare soprattutto i più giovani ad evitare raduni, che siano in casa o per strada. Gli assembramenti, soprattutto in un momento delicato in cui il virus sembra correre veloce, possono essere pericolosi per la diffusione dei contagi.

«Non intendo emanare un’ordinanza per vietarvi di festeggiare Halloween nelle case tra amici o per strada:
perché il controllo sociale non può spingersi a mio avviso fin dentro le abitazioni private;
perché – pur sollecitato in tale senso da parte di alcuni cittadini – mi è chiaro che sarebbe difficile se non impossibile controllare il rispetto del divieto; perché come sapete sono già vietati gli assembramenti in città, è fatto obbligo di usare mascherina. Faccio appello quindi alla vostra sensibilità e responsabilità individuale. E a quelle dei vostri genitori. Non organizzate feste per strada ed in casa perché oggi dobbiamo tutelare la vostra salute e quella dei vostri genitori, zii, nonni. Sono certo che comprenderete».



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