Grande evento nel corso degli ultimi giorni che ha visto protagonista i maestri dell’orchestra Tito Schipa di Lecce. Dopo l’annosa vicenda sulle sorti della ICO, infatti, i musicisti hanno ripreso l’attività e l e loro emozionati esibizioni. Dopo mesi di attesa, infatti, lo scorso sabato 9 settembre, presso il Teatro Romano di Lecce, l’ex Orchestra Fondazione ICO “Tito Schipa”, oggi Oles, Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, gli strumenti sono tornati a suonare.
“Una grande novità – scrive il Segretario Generale della Cisl Lecce Antonio Nicolì – sta nella natura giuridica della nuova, vecchia, orchestra che è costituita in forma di società cooperativa, partecipata da tutti gli ex dipendenti, professori d’orchestra, amministrativi e ausiliari, della Fondazione ICO Tito Schipa, oggi in liquidazione.
Il contenuto di novità sta nella determinazione con la quale i musicisti/lavoratori stanno cercando di preservare una Istituzione Concertistica del Salento e con essa una produzione artistica ed una tradizione culturale di indiscussa qualità, finita nel tritacarne della pasticciata ridefinizione delle competenze degli assetti istituzionali locali e di una stagione di conflittualità fra istituzioni che contiamo e speriamo sia ormai alle nostre spalle”.
Non solo, perché Nicolì prosegue: “il contenuto di novità sta anche nel sostegno del Teatro Pubblico Pugliese che, con una attenta programmazione di eventi ed attività, sta incoraggiando e dando forza a questo progetto ed a questa speranza di rinascita, che deve nutrirsi anche della possibilità di recuperare pienamente, in un rapporto di perseguita e necessitata continuità con la Fondazione, il titolo ed il diritto di accesso al Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo). E poi c’è consapevolezza dello stretto legame fra questo progetto ed i più ampi progetti di crescita di una industria culturale che a livello regionale, provinciale e cittadino sono diretti a sostenere un’idea di sviluppo integrato e di destagionalizzazione turistica”.
Il Segretario della Cisl Lecce, affiancato da Antonio Bene, Professore d’orchestra e rappresentante sindacale, sottolinea infine che esiste “la maturazione della speranza che questo progetto dal basso possa incontrare un sostegno pieno di tutti i livelli istituzionali interessati, in uno spirito collaborativo fra loro, perché da ognuno di essi può e deve venire un contributo decisivo al consolidamento ed al buon esito dello stesso, come presupposto della rinascita, anche con il contributo di privati, a partire dagli stessi orchestrali, di una Istituzione Concertistica del territorio, ancora possibile. Occorre fare presto, i tempi per agire non sono ampi. Il clima e le sensibilità istituzionali possono essere quelle giuste”.
