Il bollente autunno delle proteste: Polizia Penitenziaria e Pompieri in carenza di personale

Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco lanciano l’allarme: non c’è abbastanza personale e le contingenze ad alto rischio aumentano giorno dopo giorno’. I rappresentanti sindacali delle due categorie annunciano: sarà un autunno di proteste.

Sul fronte delle proteste sarà un autunno scottate quello che si appresta ad aprirsi.
 
Il Comando Provinciale di Lecce della Polizia Penitenziaria e Co.na.po., il sindacato dei Vigili del Fuoco, infatti, hanno lanciato l’allarme di possibili stati di agitazione nelle prossime settimane.
 
Il motivo, in entrambi i casi, è lo stesso: carenza di personale mai adeguatamente risolta che impedisce il corretto svolgimento delle attività e che, il più delle volte, può essere alla base di vere e proprie crisi di sicurezza.

Ma andiamo con ordine.

La Polizia Penitenziaria di Lecce ha proclamato lo stato di agitazione a partire dal prossimo primo settembre

A comunicarlo è stato l'Osapp, l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa di categoria..
 
‘Considerate le aggressioni ormai diventate all’ordine del giorno in Puglia e non solo, riteniamo che la situazione sia giunta ad un livello limite di sopportabilità.
 
Il Ministro Orlando, il Governo e l’intera classe politica, stanno attuando una politica carceraria che riteniamo fallimentare,  facendo tornare indietro di vent’anni il sistema penitenziario.
 
Le varie misure, quali piantonamenti svolti con mezzi obsoleti e sotto scorta, il servizio notifiche e il servizio della Polizia Stradale che di fatto con un’ultima normativa dipartimentale chiede ai poliziotti di limitare il controllo del territorio, mascherando un indulto attraverso sconti di pena per buona condotta senza riformare il sistema coinvolgendo la polizia penitenziaria per l’esecuzione penale esterna, non bastano.
 
La vigilanza dinamica  -prosegue il comunicato – ha poi rappresentato un vero e proprio fallimento con aggravio per la Polizia Penitenziaria sotto l’aspetto della gestione della sicurezza interna degli istituti’.
 
I numeri, stando alle guardie carcerarie, parlano chiaro: ‘Solo nell’istituto di Lecce mancano all’incirca 150 unita, e ogni mese il dato si aggiorna con decine di unità mai rimpiazzate’.
 
Ma a quanto pare il problema non riguarda solo i secondini. Anche i Vigili del Fuoco, infatti, lamentano medesimi problemi.

‘I dati relativi all’ aumento del 120% degli incendi boschivi nel 2015, fa da contraltare la denuncia sulla enorme carenza di organico dei Vigili del Fuoco, ai quali il Governo, con la Riforma della pubblica amministrazione appena varata, affiderà anche i compiti di lotta agli incendi del Corpo Forestale dello Stato – chiosano dal Co.Na.Po.

La carenza da noi denunciata è pari a 3mila 854 uomini tra il personale operativo: un dato  che pesa non poco sulla capacità di intervento dei Vigili del Fuoco, le cui richieste di intervento sono in continuo aumento’.

A questo si aggiunge, poi, un altro problema assai rilevante: ‘L’età media del personale in servizio è ormai vicina ai 50 anni’.

‘Nonostante il Governo in materia di assunzioni nel comparto abbia iniziato una inversione di tendenza dopo anni di tagli – prosegue il comunicato dei sindacato dei pompieri – reputiamo però troppo timide le misure adottate, poiché continuano ad aggravarsi le carenze di organico. La soluzione? Sbloccare il turnover dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia già a partire dalla prossima legge di stabilità’.

‘Al premier Renzi – ha concluso il Segretario Provinciale Conapo Giancarlo Capoccia – ricordiamo anche che da troppi anni i Vigili del Fuoco soffrono di gravi sperequazioni retributive e pensionistiche rispetto agli appartenenti agli altri corpi dello Stato.

Il risultato è una forte demotivazione da parte dei pompieri perché nonostante gli si richieda il rischio della vita come e più degli appartenenti agli altri Corpi, sono trattati spesso peggio dei dipendenti pubblici che lavorano seduti ad una scrivania.

E' tempo di dare un segnale concreto di giustizia e di parità di trattamento’.



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