Il colpo da maestro del papa: due preticelli a capo di sedi cardinalizie

Nominati oggi da papa Francesco i due nuovi arcivescovi di Bologna e Palermo. Due preti come tanti che vanno a guidare due fra le sedi cardinalizie più importanti d’Europa.

Nella Chiesa di Francesco i più piccoli possono diventare i più grandi. Basta un papa argentino e il gioco è fatto. E’a dir poco senza precedenti la decisione assunta dal sommo pontefice romano di nominare alla guida di due fra le più importanti diocesi d’Italia dei preti sconosciuti, uno in particolare, che adesso si preparano ad indossare la porpora. Bologna e Palermo infatti sono sedi cardinalizie che vedono un avvicendamento davvero sorprendente.

Monsignor Matteo Zuppi è il nuovo arcivescovo di Bologna, mentre quello di Palermo è don Corrado Lorefice, parroco di un paese in provincia di Ragusa.
Lorefice e Zuppi succedono al cardinale Romeo e al cardinale Caffarra, rispettivamente nella quarta e quinta diocesi più grande e prestigiosa d’Italia fra le 8 sedi cardinalizie (Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Genova, Firenze, Venezia).

Don Lorefice arriva da un paesino di provincia alla cattedra che qualche tempo fa fu di un salentino piuttosto famoso, il vernolese Salvatore De Giorgi, ma che, a differenza del parroco di Modica, giungeva a Palermo già col titolo di arcivescovo, dopo una lunga e prestigiosa carriera episcopale.

Mons. Zuppi giunge invece a Bologna da Roma dove svolgeva il ruolo di vescovo ausiliare nella sede petrina, come collaboratore di papa Francesco nella diocesi romana, perché non bisogna dimenticare l’importanza strategica della città eterna che in quanto tale dà valore, significato e funzione al ministero papale. Il papa, cioè, è capo della Chiesa universale in quanto vescovo di Roma e non per altre ragioni.

Insomma la scelta del pontefice romano assume i contorni di una svolta epocale. Da oggi chiunque può aspirare nella Chiesa cattolica a ricoprire incarichi speciali. I nuovi arcivescovi metropoliti di Palermo e Bologna presto saranno creati cardinali, magari già nel prossimo concistoro.



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