“Il Commissario Ricciardi”, grande successo per la fiction con Lino Guanciale girata anche a Taranto

Grande successo per il commissario Ricciardi. La fiction con Lino Guanciale ha conquistato il pubblico che ora spera in una seconda stagione.

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Gli ingredienti per essere un altro successo targato Rai c’erano tutti. Del resto, «Il commissario Ricciardi», la serie con Lino Guanciale che ha vestito i panni di un personaggio affascinante, pieno di sfumature e fuori dal comune è stata tratta dai libri di Maurizio De Giovanni. Un nome che non ha bisogno di presentazioni: è l’autore de «I bastardi di Pizzofalcone» altra fiction che sta tenendo con il fiato sospeso il pubblico ansioso di sapere cosa accadrà all’ispettore Lojacono dopo l’esplosione di un’auto davanti al ristorante di Letizia e «Mina Settembre» con Serena Rossi che ha conquistato tutti come hanno dimostrano gli ascolti.

In sei puntate, dirette da Alessandro D’Alatri, la fiction ha incantato gli spettatori per l’ambientazione – una Napoli degli anni Trenta, teatro di crimini efferati e assassini difficili da assicurare alla giustizia (alcune scene sono state girate anche a Taranto), per la storia –  tra poliziesco, noir, mystery e melò – e per i personaggi compresi quelli “secondari” come Bambinella che dai Quartieri Spagnoli  racconta i “segreti” della città al brigadiere Maione.

Trama

Per il commissario della Mobile di Napoli catturare gli assassini è una vocazione. Il punto è che Lino Guanciale, calato in un uomo dei tempi antichi, con il ricciolo stile Clark Gable sulla fronte, dietro quella faccia a tratti burbera, nasconde un segreto, una sorta di “maledizione” ereditata dalla madre: vede il fantasma delle persone morte in modo violento.

Sono loro, le vittime, con le loro ultime parole, ad ‘invitare’ il Commissario a cercare giustizia. E lui ci riuscirà a risolvere anche i casi più complicati, facendo affidamento solo sulle sue straordinarie doti intuitive, unite ad un’ossessiva tenacia.

Il Commissario è un uomo solo e senza amici. Uniche eccezioni, l’anziana tata Rosa, il brigadiere Maione e il medico legale Modo, collaboratori di cui si fida. La madre, prima di morire, lo aveva avvertito: “Non commettere il mio stesso errore, non avere figli, altrimenti li condannerai come ho io ho fatto con te”. Per questo Ricciardi si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, ma la sua solitudine verrà minata dall’incontro con due donne affascinanti, ma diverse. Enrica (interpretata da Maria Vera Ratti) che incarna la normalità e Livia (Serena Iansiti), sensuale e passionale. Chi tra le due farà breccia nel cuore imperscrutabile del commissario?

L’ultima puntata, In fondo al tuo cuore, è stata un crescendo di emozioni che ha lasciato tanti, troppi punti interrogativi. Cosa farà Ricciardi dopo la morte dell’amata tata Rosa che sognava di vedere il suo signorino accasato con la bella vicina di casa. E cosa farà Enrica dopo il bacio con il

Ci sarà una seconda stagione?

Impossibile non sperare di continuare il viaggio con il barone di Malomonte. Ci sono altri sei libri a cui ispirare sei puntate fino all’ultimo, “Il pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi”.



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