Il Frecciarossa arriva a Bari? Italo pensaci tu

La scelta di Trenitalia di non far giungere nel Salento l’alta velocità è legata al suo ruolo di monopolista del trasporto su rotaia. Quando non c’è concorrenza si può decidere di fare ciò che si vuole.

La vicenda del Frecciarossa che non arriva nel Salento non è da attribuire ad un ‘boicottaggio’ da parte di Trenitalia né ad una mancanza di ‘sensibilità’. Forse nemmeno di coraggio poiché, come diceva Don Abbondio nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, il coraggio è qualcosa che si ha o non si ha e Trenitalia, in tutti questi lunghi anni, ha dimostrato di non averlo, almeno per quanto riguarda il Sud.

La questione, purtroppo, è il portato di quella distorsione che in economia va sotto il nome di monopolio. Quando non c’è concorrenza ed un’azienda non deve aspettarsi le contromosse dei competitor qualsiasi scelta va bene e non c’è mai la controprova che, invece, si stia sbagliando. Purtroppo in Puglia non c’è una compagnia di trasporti ferroviari che possa rosicchiare la leadership di quelle che un tempo si chiamavano FS.  E questo è un dato di fatto che non deve essere trascurato.

A differenza di quanto accade nel Nord, in cui il treno Italo se la gioca con Frecciarossa, qui da noi bisogna accontentarsi di quello che passa il convento, sia a livello di mezzi, sia a livello di prezzi. Per questo non devono indignare neanche più di tanto le dichiarazioni dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia che ha motivato la scelta di far fermare il treno veloce a Bari, escludendo e penalizzando il Salento, appellandosi a ragioni economiche o ‘fantomatiche’ le leggi di mercato della serie ‘Se il treno non si riempie chi ce lo paga?’. Evidentemente il boom di quest’anno è stato solo un’invenzione e da ignoranti tocca pensare che il milione di turisti che hanno scelto il Salento solo nella settimana di ferragosto lo abbiano raggiunto con altri mezzi o forse a piedi.

Insomma, più che supplicare Trenitalia di far arrivare qualche carrozza a Lecce con l’alta velocità, la politica non può fare anche perché – come ha fatto notare il consigliere di Forza Italia, Andrea Caroppo nei giorni scorsi – , la Puglia ha già perso cinque coppie di treni rispetto alla dotazione che aveva con i famosi Eurostar.

Più che raccogliere firme per ‘solleticare’ Tranitalia, forse sarebbe il caso di portare qui nel Sud Italo o chi per lui. Solo allora, forse, questa diventerebbe appetibile per il monopolista italiano. E si vedrebbe il Frecciarossa scendere nel Salento.



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