La giornata è di quelle tipicamente invernali, fredda e con un vento forte che spazza il lungomare. Ma nella sezione di Casalabate della Lega Navale Italiana la temperatura è alta, per certi aspetti incandescente, malgrado il tentativo di tutti di tenere i nervi ben saldi al fine di ancorare la protesta in acque gestibili. A protestare sono i dipendenti della S.S.A., consorziata Marinar che fornisce i servizi di gestione all'interno della storica sezione LNI Salentina. Sul piede di guerra i lavoratori, poiché non ricevono lo stipendio ormai da alcuni mesi e nella giornata di oggi hanno deciso di protestare con forza per far sentire le loro ragioni. Accanto a loro tanti, tantissimi soci della Sezione, i quali chiedono, anche formalmente, una più dura presa di posizione contro la SSA sia al Presidente, sia al Consiglio Direttivo della Lega Navale di Casalabate.
“Si registra una crescente conflittualità tra azienda appaltatrice e lavoratori – si legge nella richiesta di Assemblea Straordinaria inoltrata da 101 soci al Presidente della Sezione – che ha originato diverse vertenze di lavoro con giudizi tuttora in corso; le retribuzioni corrisposte ai dipendenti appaiono inadeguate e sproporzionate e si ha notizia, addirittura, di pesanti sanzioni pecunarie comminate agli stessi. Tutti elementi alquanto preoccupanti che richiedono interventi risoluti da parte della Sezione per evitare che da ciò possano derivare ripercussioni anche di natura economica in suo danno”. “Si aggiunga l'ulteriore inadempienza, reiterata per anni, dalla società appaltatrice per la mancata esibizione del DURC, fattispecie punita dalla legge con sanzioni civili, pecuniarie e penali a carico del committente, cioè la Sezione di Casalabate della LNI”.
Sullo sfondo, però, non sfuggono i rapporti che sembrano essere tesi o quantomeno non più idilliaci, tra l'Assemblea dei soci e la presidenza e il direttivo. Nella richiesta, infatti, di Assemblea straordinaria molti sono gli appunti dei 101 soci all'esecutivo, oltre alla situazione che riguarda i dipendenti della SSA. Servizi igienico-sanitari inadeguati all'inteno degli spazi della LNI, mentre si approssima la stagione in cui maggiore è la frequenza dei soci; mancata realizzazione dell'impianto di rifornimento carburanti ad uso marino, malgrado l'esistenza di una delibera assembleare che va in tal senso. Edificazione di un muro di cinta ad opera di un socio familiare di un componente del consiglio direttivo non in regola con la normativa italiana e con lo statuto della Lega Navale Italiana. Insomma, tante le questioni da affrontare e non c'è dubbio che il prossimo rinnovo del direttivo potrebbe essere l'occasione giusta per fare chiarezza.