Il Papa sferza i cardinali: la Chiesa non è¨ una corte

Parole dure pronunciate da Francesco nella Messa concelebrata con il collegio cardinalizio, in occasione del Concistoro.

La voce di Papa Francesco tuona nella basilica vaticana durante la Messa officiata con i nuovi cardinali, all’indomani del solenne Concistoro presieduto ieri in San Pietro. Francesco nella breve omelia affronta il tema più caldo del momento: la credibilità della Chiesa e la sua capacità di generare la salvezza per gli uomini.

Rivolgendosi ai cardinali ai quali ieri ha imposto la berretta color porpora ha detto: chi entra nella Chiesa di Roma non entra in una Corte, evitate quindi gli atteggiamenti e le abitudini della Corte. Non c’è posto per intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi e preferenze. Il linguaggio sia quello netto del Vangelo: sì sì, no no.

Non perde occasione il papa venuto dalla fine del mondo per addentare le parti scoperte della debolezza che ha piegato le gambe del corpo ecclesiastico, non immune dai rischi di ogni peccato. Ma il Papa dà coraggio, non perde occasione, accarezza se deve accarezzare, rimprovera quando sente di doverlo fare.

Ci voleva, forse, un uomo di chiesa venuto da lontano per vedere più chiaramente i bisogni dei cristiani, bisogno di testimonianza e di modelli si fedeltà al Vangelo. In prima fila i 19 nuovi cardinali, mancava solo mons. Loris Capovilla, ormai centenario, che riceverà la porpora a domicilio.

Fra i nuovi porporati spicca la figura del nuovo segretario di Stato di Sua Santità Pietro Parolin, 59 anni, eminente diplomatico scelto da Francesco per governare la Chiesa.

La celebrazione di oggi ha visto la partecipazione dell’intero collegio cardinalizio e di molti vescovi e arcivescovi.



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