Turismo nel Salento. Quantità non fa rima con qualitè

Spenti i riflettori sulla Notte della Taranta e con la stagione estiva ormai alle ultime battute finali è¨ tempo di bilanci. Il Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, annuncia: «ho disposto di acquisire i dati ufficiali sull’andamento della stagione e sugli episodi negativi»

Il sipario sulla notte più attesa dell’estate è calato già da qualche giorno eppure i riflettori dei media continuano a rimanere accesi, puntati su tutto ciò che ruota attorno a quel nuovo patto Salento-taranta che ha reso la "terra del rimorso" raccontata da Ernesto De Martino in "terra del riscatto". Sull’evento di Melpignano che ogni anno va in scena nella splendida cornice del convento degli Agostiniani è stato detto e scritto di tutto. Fiumi di parole sono stati spesi per sottolineare la capacità che ha avuto “l’intuizione” di superare i confini del piccolo comune della Grecia salentina, per raccontare come la Notte della Taranta sia cambiata nel tempo e non c’è stata edizione che non abbia fatto parlare di sé. Un popolo di pizzicati, ogni anno, da 17 anni ormai, si riversa nello spiazzo antistante all’imponente palco. La differenza l’hanno fatta sempre i numeri: 150 mila persone solo nel 2014. A concertone concluso, quest’anno le prime, importanti riflessioni arrivano dal “padre” dell’evento per eccellenza, Sergio Blasi «Ci sono due Notti della Taranta» scrive il consigliere regionale del Pd, sulla sua pagina facebook «quella del venerdì, delle prove generali, nella quale le nonne, i nipoti, le famiglie, e sempre più turisti stranieri, riescono a gustare lo spettacolo musicale realizzato ogni anno dalla nostra Orchestra Popolare. E poi c’è il sabato sera, “la Notte dei 150mila”, che personalmente trascorro andando su e giù, davanti e dietro il palco, tra il can can di vip e autorità e quello dell’incontenibile folla che è diventata ormai parte dello spettacolo. Ebbene devo ammettere che questa seconda Notte della Taranta non mi provoca più l’emozione delle prime volte. Perché mi pare che al “miracolo” che ha riempito anni fa il piazzale degli Agostiniani si vada sostituendo qualcosa di indefinito, di spersonalizzante, confuso. Sugli appassionati e gli spettatori interessati prevale ormai una folla fluttuante che non riesco a ben interpretare».  Una “folla fluttuante” che non è una prerogativa esclusiva di Melpignano. La riflessione infatti si sposta a tutto il Salento «Basta spostarsi a Gallipoli – prosegue Blasi- per trovare nei concerti degli artisti internazionali e nei beach party altri colpi d’occhio impressionanti, e la stessa sensazione di “pieno” che si prova alla Notte della Taranta. E ancora a Otranto nelle serate di agosto, o sulle spiagge strapiene della riviera adriatica». Forse, come sottolinea lo stesso consigliere regionale dopo che il Salento ha trascorso gli ultimi 10 anni a scoprire e soprattutto riscoprire la sua vocazione e a promuoverla oggi inizia a subire la pressione di quelle folle che, qualche anno fa, “seducevano”.  Insomma,  come scrive nel suo post Blasi «Bisogna prendere atto che siamo al confine di una nuova fase, di una maturazione, e che ancora non siamo riusciti a varcarlo, questo confine. Siamo ancora fermi, ammaliati delle folle. È a causa del nostro immobilismo che quest’estate ci siamo trovati in ostaggio, in molti casi, di un turismo irrispettoso. Direi di un turismo poco interessato al Salento e molto più alla baraonda che, tra l’altro, garantisce un ritorno economico ancora troppo modesto a fronte della pressione demografica elevatissima che produce».

Oggi a condividere le considerazioni del consigliere regionale è il Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta «Anche io sono stata presente alla Notte della Taranta – si legge nella nota- con preoccupazione crescente  ho guardato la piazza riempirsi fino all'inverosimile, e l'arrivo di gruppi di giovani, alcuni poco più che imberbi, con barilotti di vino a buon mercato sotto braccio. Si sa la deformazione professionale mi fa vedere, in eventi come questo, tutti i pericoli e i rischi che una enorme concentrazione di persone, di cui buona parte predisposta allo sballo, può comportare. La mia agitazione era solo in parte confortata  dal constatare  l'ottimo funzionamento della macchina organizzativa che risponde ogni anno, in maniera crescente  alle sollecitazioni e alle direttive che, come Prefettura, in sede di Commissione di vigilanza, abbiamo impartito, e i consistenti servizi degli organismi dello Stato , forze dell'ordine, vigili del fuoco e sanitari che in sede di Comitato per l'ordine e sicurezza pubblica abbiamo predisposto. Pur tuttavia non potevo non essere attratta e conquistata dal parossismo della folla che si muoveva come un corpo unico al ritmo della pizzica. Certo  quando  tutto si é concluso senza incidenti ho tirato un sospiro di sollievo».
La riflessione però avviene a mente fredda «Il Salento, non é una novità, ha un fascino che ammalia e ha delle potenzialità nel settore turistico- culturale che vanno valorizzate, sostenute e pianificate.  Compito delle forze politico- amministrative é programmare in maniera sistematica ed organica lo sviluppo che si intende imprimere al territorio, far convergere le risorse finanziarie e umane che possano realizzare un cambio di tendenza al modo di fare turismo seguito finora, e coordinare la rete dei soggetti attuatori del programma…..tutto si può fare purché si parta da un presupposto imprescindibile: che non esiste sviluppo senza legalità».

Ed è su questo fronte che secondo il Prefetto, nonostante gli sforzi, c’è ancora molto da fare. «In questi tre anni in Prefettura – si legge nel comunicato stampa – abbiamo lavorato senza tregua per provare a costruire un sistema di prevenzione efficace ed efficiente: il progetto "La rete dei responsabili della Legalità" finanziato con i fondi del Pon-Sicurezza, gli accordi con la magistratura per la condivisione dei dati di interesse, la strategia che é dietro la sottoscrizione di Protocolli di Legalità innovativi sia per contenuto che per i soggetti firmatari, stanno lì a dimostrare che l'impostazione che abbiamo voluto dare alla nostra azione sta avendo dei risultati e sopratutto viene recepita dalla comunità. Il Presidente della Corte d'appello Mario Buffa, ora in pensione, ebbe a compiacersi in occasione della sottoscrizione di un importante accordo finalizzato ad  applicare la normativa anticorruzione, "del ruolo di traino della realtà sociale " assunto dalla Prefettura. Ma la realizzazione ed il radicamento di un efficace sistema di prevenzione in chiave antimafia e anticorruzione richiedono l'adesione convinta e la partecipazione costante di tutte le componenti politiche, economiche, culturali e sociali del territorio».

«Sono elementi di positività troppo importanti – conclude Giuliana Perrotta – per essere sottovalutati o mortificati da campagne giornalistiche a senso unico, sulle cui motivazioni non voglio affatto soffermarmi, perché preferisco pensare ad un deficit di comunicazione.  Ed ecco allora che ho disposto nelle prossime settimane di  acquisire i dati ufficiali sull'andamento della stagione e sugli episodi negativi, raffrontandoli con quelli dell'anno scorso in modo da avere, elementi concreti da valutare con tutte le istituzioni e, perché no, anche con gli organi di informazione per confrontarci e riflettere sui passi in avanti, se ci sono stati, e sulle ulteriori iniziative  per avere un "Salento d'amare"non "da bere"».



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