Il Salento produce cultura. Via libera al «Sac Terre di Lupiae»

Illustrato nei dettagli il senso di ‘Sac Terre di Lupiae’, una start up – riconosciuta dalla Regione Puglia – che unisce Università del Salento, Provincia e dieci comuni del nord Salento.

Il Salento pensa in grande e punta all’eccellenza culturale. Un obiettivo raggiungibile solo quando più realtà uniscono le proprie forze, ragionando congiuntamente, come se tutti i componenti fossero parte integrante della stessa ciurma. Qui però non vi sono isole da scoprire o mari sconosciuti, perché il “tacco d’Italia” è già famoso per le sue peculiarità. Alle tante possedute, oggi se ne aggiungono altre, ovvero i SAC. E nel caso della provincia leccese, il Sac ‘Terre di Lupiae’, presentato questa mattina al MUST di Lecce durante una conferenza stampa.

Si tratta di Sistemi Ambientali e Culturali pensati come aggregazioni territoriali, finalizzati alla valorizzazione e gestione integrata di quei beni già esistenti e fruibili. Aree protette, archeologia, musei, teatri storici, biblioteche, archivi. Terminato un iter corposo e impegnativo, la Regione Puglia ha finalmente riconosciuto – anche mediante finanziamenti – questa ampia rete, composta da Provincia di Lecce, Università del Salento e dieci comuni: Castrì, Cavallino, Lecce, Lizzanello, Melendugno, Monteroni, Novoli, San Cesario, Squinzano e Vernole.

Un sistema di governance unitario e un’intelaiatura di partner con programmi condivisi che consentiranno di gestire, in maniera integrata, una buona fetta dell’offerta culturale del territorio. Proprio stamane, infatti, i rappresentanti degli enti hanno sottoscritto l’accordo che definisce il soggetto gestore del programma di valorizzazione del Sac.

 «Il territorio del nord Salento ragiona in termini di area vasta, laddove l’aspetto culturale viene prima di tutto – ha detto il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – e gli amministratori lo fanno spontaneamente. Il senso di voler gestire assieme la cultura è innovativo: supera concetti che, ad esempio, vedono i musei solo come luogo di contemplazione, perché punta a renderli luoghi di produzione di cultura. E qualora Lecce dovesse diventare Capitale Europea della Cultura, nel 2019, il SAC costituirebbe l’interlocutore primario».

Il SAC interessa  53 tra beni ambientali e culturali, e il progetto di start-up di “Terre di Lupiae” si concentra specificatamente su 8 attrattori, tra cui 6 beneficiari di risorse già nella fase d’avvio: MUST – Museo Storico di Lecce; Mediateca, Museo Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea (Novoli); Biblioteca Comunale “A.Rizzo” e Casina Verrazza di Cavallino; Biblioteca Comunale di Melendugno presso Centro Culturale Rina Durante; Ecomuseo di Acquarica di Lecce (Vernole) e il Museo diffuso storico ambientale di Cavallino.

I restanti due, pur non essendo beneficiari diretti di risorse, sono coinvolti sin nella fase d’avvio nella gestione integrata del SAC: Anfiteatro e Teatro Romano; Biblioteca-Mediateca “G. Cingolani” di Squinzano.