Chiuso per anni. Per decenni solo il mare che circonda le sue mura ha potuto vederlo e abbracciarlo da vicino. Poi finalmente, il castello di Gallipoli ha rivisto la luce, consegnato come un dono prezioso al pubblico, restituito alla città bella. «Si chiude un’era» come recitava la campagna pubblicitaria ed ora il gioiello, abbandonato a se stesso, abitato dal degrado e dall’incuria, ha ritrovato una nuova luce. Non solo, il Castello di Gallipoli sarà tra i protagonisti della prossima puntata di Sereno Variabile, la storica trasmissione di Rai Due condotta da Osvaldo Bevilacqua.
Non è la prima volta che le telecamere della rete nazionale puntano sul Salento. Non è la prima volta che i riflettori si accendono su questa terra dalle mille opportunità L’appuntamento è sabato 2 agosto alle 13.30 (e domenica in replica alle 13.45) saranno trasmesse, infatti, le immagini "esclusive" registrate circa un mese fa nei giorni della riapertura dell'antica fortezza. In particolare si potranno apprezzare dettagli "dall'alto" grazie alle riprese di un drone che ha esplorato anche la sala ennagonale, preziosa perla all'interno del Castello.
Dal cinque luglio, data della sua apertura, il Castello è diventato meta per migliaia turisti provenienti da tutto il mondo, incuriositi dalla sua storia. Ma è dal Salento e soprattutto dai cittadini della città bella che da decenni vedevano negata la possibilità di apprezzare sale, torrioni, gallerie, corridoi, di ammirare la bellezza della luce del sole sulle pareti dell'atrio e il panorama mozzafiato che regalano le terrazze circondate dal mare jonio, che arriva l’interesse maggiore.
In risposta ad un bando dell'amministrazione comunale nei primi sei mesi dell'anno è stato reso fruibile un percorso di visita che mira a ricostruire la storia della città e dell’antico maniero, senza alterarne il carattere e senza avere la pretesa di essere un restauro integrale del monumento che richiederebbe ben altre risorse per ritornare agli antichi splendori.
Oggi gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie e dalla Società Cooperativa Sistema Museo di Perugia, in collaborazione con la Cooperativa Kalecò. Aprire, con il coordinamento generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica dell’architetto Raffaela Zizzari, il castello si erge all'ingresso del borgo antico di Gallipoli, città da sempre fortificata e, per la sua posizione strategica, contesa. È circondato quasi completamente dal mare. Ha pianta quadrata con torrioni angolari, di cui uno poligonale. Nei periodi successivi furono effettuati numerosi interventi di ristrutturazione e fortificazione. I lavori più importanti vennero progettati dagli Aragonesi. Quando il Duca Alfonso di Calabria venne nel Salento tra il 1491 e il 1492, condusse con sé il celebre architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini e volle che questi rinnovasse le fortezze salentine secondo i progressi dell'arte della guerra, che tendeva ad abbandonare la conformazione quadrilatera ereditata dal sistema romano per passare al pentagono. Il senese, non potendo demolire e ricostruire ex novo, ideò il “Rivellino” mediante il quale rese di forma pentagonale l’intero maniero. Prima dell'Unità d'Italia, quando nel 1857 il castello venne radiato dal Novero delle fortezze del Regno Borbonico, perse la sua funzione difensiva, ma mantenne e anzi intensificò la sua funzione civile e soprattutto commerciale. Durante il 1800 divenne deposito di sali e tabacchi, oltre che sede della Dogana nel 1882 e, successivamente, sede della 17^ Legione della Guardia di Finanza.
Sino al 28 settembre le sale del Castello ospiteranno, inoltre, “Scatti di cinema, la Puglia al cinema”, realizzata da Apulia Film Commission e curata da Daniele Trevisi. Sono passati appena quattro anni dalla prima edizione della mostra allestita per la prima volta nel 2010 alla Mostra del Cinema di Venezia. Dopo il successo dell’anteprima veneziana, sono stati diversi i luoghi che hanno accolto la mostra itinerante, anche fuori dal territorio regionale e nazionale. In questi quattro anni, grazie anche al lavoro di Apulia Film Commission, la Puglia ha ospitato numerose produzioni audiovisive nazionali ed internazionali. Ed è per questo che la Fondazione, ha deciso di riproporre un'edizione aggiornata della mostra con nuove e inedite fotografie di film che si sono avvicendate sul territorio in questi ultimi quattro anni, con un allestimento composto da circa 70 fotografie scattate durante la lavorazione dei film di Alessandro Piva, Edoardo Winspeare, Pupi Avati, Sergio Rubini, Mario Martone, Ferzan Ozpetek, Giovanni Veronesi, Daniele Ciprì, Pippo Mezzapesa, Giacomo Campiotti, Leone Pompucci, Ermanno Olmi, Eugenio Cappuccio. Fotografie scelte con l’idea di mostrare le location, i protagonisti e i backstage. La mostra vuole creare, infatti, un viaggio nel territorio pugliese attraverso le immagini dei film. Un percorso in cui vengono sottolineati tutti gli elementi caratterizzanti della Regione: la natura, il mare, le architetture, i colori, i centri storici e la particolare luce che ha sempre incantato i registi di tutto il mondo.
Emporio di Puglia è il titolo della rassegna degli eventi collaterali, omaggio alla citazione che il Vernole utilizza per descrivere l’importanza commerciale e strategica di Gallipoli: “…ove cicalavano ogni dì mille favelle e lingue e dialetti, vicini e lontani, italici ed orientali, mediterranei e nordici…”. La rassegna collaterale offrirà inconsuete esplorazioni del nostro territorio pugliese, attraverso un ricco programma di mostre ed eventi, dall’originale sperimentazione delle potenzialità della cartapesta di Francesca Carallo, alla forza materica delle ceramiche della Bottega Vestita, dalla poetica artistica di Beppe Labianca agli incontri d’autore con i registi e gli addetti ai lavori dei film in mostra. Un susseguirsi di concerti en plein air ma anche laboratori didattici per grandi e piccini.