Il seminario sulla crisi in Siria si trasforma in una querelle tra le associazioni sull’ospite

Il seminario ‘La crisi in Siria e le risposte del diritto internazionale’ previsto per questa mattina a Giurisprudenza è stato rinviato, ma l’associazione Icaro ha voluto rispondere al comunicato congiunto delle altre associazioni che avevano contestato la presenza di Guido Bruno

«La crisi in Siria e le risposte del diritto internazionale»: era questo il titolo del seminario, in programma questa mattina a Giurisprudenza, che ha fatto non poco discutere nei giorni scorsi. L’appuntamento è stato rinviato ufficialmente per l’impossibilità del docente ad essere presente fisicamente al dibattito, ma il botta e risposta tra le associazioni studentesche sembra non essere destinato ad esaurirsi in breve tempo. La querelle è nata per un motivo ben preciso: la presenza come relatore di Guido Bruno. Secondo il comunicato diffuso congiuntamente da Link Lecce, Uninsieme, Anpi, Arci e Lea «il dottor Guido che poco più di quattro anni fa, da studente, era candidato con la lista “Blocco Studentesco” è tuttora riconducibile a Casapound». Ergo secondo le associazioni «è inaccettabile ospitare in una sede pubblica come quella dell’Università una persona riconducibile a movimenti politici di ispirazione fascista».  
  
Oggi, a replicare alle polemiche sull'ospite, è l’associazione lcaro che ha ritenuto necessito mettere nero su bianco alcune puntualizzazioni. In primis sul relatore invitato al seminario: «Il dottor Guido Bruno, laureato in Scienze politiche e delle relazioni internazionali proprio con una tesi sulla questione siriana  – ha dichiarato Tiziano De Salve, promotore dell'eventoè anche un volontario di un'associazione internazionale con la quale ha portato aiuti umanitari in Siria, Kosovo, Birmania e Sudafrica. Notiamo con disappunto la poca onestà intellettuale di chi pratica ostruzionismo culturale facendo ricorso a motivi che esulano tanto dal contesto universitario, quanto dall'argomento della conferenza stessa».
 
Secondo l’associazione Icaro, «ostacolare l'informazione cercando di veicolarla attraverso una corrente politica affine alla propria non è né democratico, né corretto».
  
«Nella carta costituente, da loro usata per argomentare la sterile polemica (nel comunicato, infatti, si tacciava come "paradossale" ospitare seminari che diano parola a chi da anni sostiene idee totalmente contrarie allo spirito dei padri costituenti), sono sanciti principi inviolabili, quali la libertà di pensiero e di parola. Perché contestare un intervento? Dov'è il rispetto delle altrui libertà? E soprattutto, che fine ha fatto il dialogo civile? Al giorno d'oggi chi è consapevole della bassezza delle proprie azioni – conclude la nota –non cerca né il dialogo né il confronto, facendo ricorso al canale mediatico per diffondere comunicati carichi di proibizionismo e privi di democrazia».



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