“Un profugo in casa mia? Mai”. Il Tempo si finge Ong e ‘scredita’ i vip anti-Salvini

Dopo l’iniziativa di Rolling Stone, il quotidiano ilTempo si è spacciato per una Ong e ha chiamato ad uno ad uno tutti i cento vip per chiedergli se volevano ospitare un migrante. Risposte incredibili.

«Io non sto con Salvini». Tanto ha fatto discutere, in questi giorni, la copertina di Rolling Stone, la storica rivista musicale che si è schierata apertamente contro la politica e le scelte in tema di migranti del ministro dell’Interno e leader della Lega al grido di «chi tace è complice».

Non un appello, come hanno puntualizzato, ma un “invito” a prendere posizione. Una “consiglio” rivolto a musicisti, attori e volti noti a non volgere lo sguardo dall’altra parte, perché «aspettare che passi la bufera equivale a essere complici».

«Not in my name, non nel mio nome, nel nostro nome», insomma, come si legge sul sito ufficiale del Magazine. Fiumi di parole, ma a chiedere “i fatti” alle persone che hanno aderito all’iniziativa è stato il quotidiano il Tempo che si è preso la briga di chiamare ad uno ad uno tutti i cento vip per tastare la disponibilità ad ospitare un profugo in casa, come gesto simbolico. Come? Fingendosi volontari di una Ong – organizzazione non governativa.

«Badate bene: non abbiamo chiesto di aprire la casa a una famiglia intera di migranti bensì, per qualche tempo, ad uno solo di loro in difficoltà. Abbiamo spiegato a tutti che si sarebbe trattato di un gesto utile non solo alla persona ospitata, ma anche a tutti gli italiani e che ci avrebbe aiutato ad avviare una campagna di sensibilizzazione sulla delicata tematica dei migranti» si legge nell’articolo a firma di Alessandro Migliaccio.

Risposte incredibili

Ebbene – stando al quotidiano – meno della metà dei personaggi famosi contattati hanno concesso qualche minuto del loro prezioso tempo ad ascoltare la proposta dei presunti volontari della sedicente onlus “International Open Blue Sea”, ma alla domanda «Lei sarebbe disposto ad ospitare a casa sua uno degli immigrati sbarcati in Italia?» solo in quattro hanno risposto sì, senza esitazione.

I buoni, non solo a parole, sono Stefano Fassina, Erri De Luca, Paolo Cento e Daria Bignardi che l’ha definita un’idea magnifica, spiegando di aver pensato già diverse volte di accogliere un immigrato perché “se ne parla tanto ma poi nessuno lo fa“.

Tutti gli altri hanno preso tempo, accampato scuse o declinato semplicemente l’invito. C’è chi lo ha fatto in maniera gentile, chi meno. C’è chi ci ha detto «no» spiegando che ospitare a casa sua un immigrato non sarebbe la soluzione al problema e chi si è giustificato dicendo che non può perché ha la casa piccola. Il Tempo ha anche pubblicato la risposta ricevuta e in alcuni casi è stata “incredibile” come quella di Paolo Ruffini che, urlando, avrebbe risposto di non essere minimamente interessato alla campagna per la sensibilizzazione sul tema dei migranti.

Il post di Selvaggia Lucarelli

La trovata nobile di Rolling Stone si è rivelata un boomerang. Della serie  «Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello». Dopo la smentita di Enrico Mentana, che ha accusato la rivista di scorrettezza anche altri vip hanno dichiarato di non aver mai aderito all’appello. Pacinotti si è dissociato con un lungo post su Facebook, Robecchi si è chiesto come ci è finito dentro… “sono contro Salvini ma anche contro i furbetti che si fanno pubblicità con il mio nome”,

Il colpo di grazia è arrivato poi da Selvaggia Lucarelli, direttore del sito di Rolling stone per tre mesi. “Volevo trattenermi dal commentare ma chi tace è complice, quindi non taccio” ha scritto svelando molti retroscena.



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