In una pazza estate è annata record per il vino made in Puglia

Vendemmia, la regina è la Puglia: prima regione nella produzione del vino

La vendemmia 2018 fa registrare stime da record, la Puglia sorpassa il Veneto e si candida a diventare per il 2018 la Regione d’Italia numero uno per la produzione vinicola.

In una pazza estate con improvvise precipitazioni, allagamenti, grandini e bombe d’acqua che hanno danneggiato diversi terreni e vigneti del nord Salento e della provincia di Taranto, i viticoltori si sono visti costretti ad anticipare notevolmente il raccolto.

In una situazione che sembrava preoccupante, la bella notizia era dietro l’angolo: secondo Assoenologi e Coldiretti, quest’anno, la Puglia batterà il Veneto per quantità di uva raccolta, + 21% rispetto allo scorso anno.

Se l’annata 2017 è stata tra le più scarse dal dopoguerra, a causa degli eventi climatici susseguiti, nel 2018 siamo tornati ai valori medi riferiti ad annate di piena produzione di vino.

E sarà proprio la Puglia, con i suoi Primitivo e Negroamaro, la regina italiana del vino con 11,9 milioni di ettolitri, precedendo il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Sicilia, tre regioni che messe insieme produrranno circa il 65% di tutto il vino italiano.

 “Il vino pugliese ha raggiunto primati che fino a 30 anni erano quasi inimmaginabili– ha dichiarato in una recente intervista il Vicepresidente Maci – e il Primitivo è il vino più consumato al mondo, è secondo solo al Prosecco. Grande successo delle ‘bollicine’ made in Puglia, anche grazie alla straordinaria versatilità del Negroamaro in purezza che, oltre ad essere un grande vino rosso e rosato, ha rivelato delle straordinarie performance nella spumantizzazione”.

Un altro successo è dettato proprio da quei vini che un tempo erano costretti a migrare per la spumantizzazione ed oggi sono prodotti direttamente in Puglia, chiudendo una filiera di eccellenza che ha aperto tangibili prospettive di mercato.

Sulla qualità, invece, i vini saranno più “leggeri”: si registra una gradazione inferiore rispetto al 2017. L’impegno degli operatori del settore è quello di lavorare proprio su quest’ultimo aspetto, per poter ambire ad avere grande riconoscibilità e riscontro mondiale, come avviene ancora oggi per i vini di produzione veneta.

di Serena Pacella Coluccia



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