È di poche ore fa la missiva con cui la Federazione sindacati indipendenti (Fsi-Usae) ha chiesto all’Asl di Lecce di convocare a stretto giro il tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali per l’erogazione del ristoro al personale medico impegnato nell’emergenza covid. Tra le misure varate dal decreto rilancio dello scorso maggio, difatti, il governo ha inserito anche un’indennità da ripartire tra il personale sanitario gravato dal surplus lavorativo in questo periodo emergenziale.
I fondi destinati al Dipartimento Salute della Regione Puglia, pari a 29.164.068 euro e incrementati dalla Regione con risorse proprie fino all’importo complessivo di 30.060.000 euro, saranno frazionati tra le aziende sanitarie locali e, in seguito, attribuiti agli operatori del servizio sanitario come ristoro per le condizioni di lavoro connesse alla pandemia. Ma per l’applicazione dell’accordo raggiunto lo scorso 24 aprile con il Direttore del Dipartimento Salute pugliese e la consequenziale erogazione occorrerà attendere il responso della trattativa decentrata tra la Asl e i sindacati, per la quale, ad oggi, manca ancora una data.
L’accordo prevede l’assegnazione del 25% delle risorse disposte ai dirigenti medici e sanitari dell’area sanità e il restante 75% tra il personale del comparto sanitario che si sia trovato ad operare nella gestione dell’emergenza. E, in particolare, con lavoro effettivamente prestato nel periodo 15 marzo÷15 maggio e con coinvolgimento diretto o indiretto in attività di contrasto all’emergenza epidemiologica. L’attività diretta è riconosciuta a tutti coloro che operano in reparti nei quali sono ricoverati pazienti Covid, mentre la valutazione dell’attività di contrasto indiretta dell’epidemia sarà rimessa alla contrattazione aziendale. Esclusi dalla ripartizione del ristoro sono gli addetti che hanno operato in smart working.
Il personale coinvolto riceverà un contributo – in ragione dei turni di lavoro effettivamente prestati e sulla base del grado di coinvolgimento nella gestione dell’emergenza epidemiologica suddiviso secondo quattro fasce:
FASCIA A) Euro 63 per ogni turno
Se coinvolti nell’emergenza Covid Malattie infettive, Pneumologie, Anestesia e Rianimazione e Terapie Intensive, Dipartimenti Prevenzione (con riferimento a Sisp e Spesal) e medici veterinari dei Dipartimenti di prevenzione direttamente coinvolti nella gestione di cluster Covid, Medicina del lavoro, Personale dipendente del 118, Pronto Soccorso, Operatori sanitari destinati alla presa in carico dei pazienti Covid, Tecnici perfusionisti ECMO, personale laboratorio biomedico operante presso strutture sanitarie ovunque collocate funzionale al trattamento dei campioni biologici per esami Covid ovvero alla effettuazione di test o esami dello stesso tipo, personale delle Unità Operative di radiodiagnostica operanti presso le strutture che effettuano esami verso pazienti provenienti dai percorsi ospedalieri Covid o sospetti tali, obitorio e Front Office (Triage).
FASCIA B) Euro 37 per ogni turno
Ostetricia, Dialisi, Unità operativa Cure Palliative, personale dipendente della Medicina penitenziaria, nonché le Unità Operative e i Servizi afferenti a strutture COVID Acuzie pubbliche, come definite nella Dgr 525/2020, non inserite nella Fascia A).
FASCIA C) Euro 20 per ogni turno
Operatori afferenti ad altre Unità operative e Servizi (non elencati nelle Fasce A) e B) e con particolare riferimento ai reparti di Medicina interna e Chirurgia, ed all’impatto sul territorio), ma, in ogni caso, coinvolti nella emergenza Covid.
FASCIA D) Euro 10 per ogni turno
Altri operatori del SSR che non sono compresi nelle fasce precedenti.
È equiparato alla fascia A) il personale contagiato Covid 19 e collocato in quarantena, per l’importo massimo previsto. A ciascun lavoratore non potrà comunque essere riconosciuta un’indennità complessivamente superiore all’importo corrispondente a 20 turni per ciascuno dei due mesi presi in considerazione (dal 15 marzo al 15 maggio 2020). 1260 euro lordi per mese in Fascia A), 740 euro lordi per mese in Fascia B),400 euro lordi per mese in fascia C), 200 euro lordi per mese in fascia D).
I premi previsti sono da considerarsi cumulabili con tutte le altre forme incentivanti contrattualmente previste anche a valere sui medesimi Fondi contrattuali.