“Lecce capitale del clima e della ricerca”: l’incontro sul futuro tra agricoltura e sviluppo sostenibile

È del 29 novembre l’incontro su clima e agricoltura organizzato dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

Il cambiamento climatico e il destino dell’agricoltura sono due delle sfide per il futuro, e la Regione Puglia ed il Salento queste sfide vogliono accettarle. È proprio il capoluogo salentino il candidato ad essere uno dei laboratori più avanzati del mondo, capace di coniugare rigenerazione urbana, agricoltura, sviluppo sostenibile e lotta ai cambiamenti climatici. Una Lecce che diventa centro d’avanguardia, che risorge dal post-xylella con avanzamenti tecnologici ed economici, in un’alleanza tra aziende, paesaggio e filiere produttive agricole.

Sono questi gli esiti dell’incontro del 29 novembre che ha visto scienziati, associazioni di categoria e istituzioni dialogare sul tema della pianificazione territoriale. Ad organizzare l’appuntamento dal titolo “Agricoltura e cambiamenti climatici: scenari e strategie per le aree periurbane del comune di Lecce” è stata la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, con il patrocinio del Comune di Lecce.

“Lecce potrebbe fare di sé un laboratorio a cielo aperto costituito dal mosaico del paesaggio, delle aziende, degli ecosistemi e delle filiere produttive agricole”, ha detto il Prof. Riccardo Valentini della Fondazione CMCC. “Un laboratorio in cui sperimentare sistemi avanzati di previsione dei rischi, nuove tecnologie, soluzioni, modelli di business e crescita del capitale umano”. Una prospettiva in cui opportunità di mercato e sviluppo economico si intrecciano, anche attraverso un nuovo marchio territoriale fortemente ispirato alla sostenibilità.

Sul rapporto tra città e campagna, invece, insiste Michele Emiliano, che pone l’attenzione sul riutilizzo delle risorse, come ad esempio le acque reflue. “La città salentina si candida oggi – dice il Governatore della Regione Puglia – anche grazie a questo convegno, ad essere il luogo dove la ricostruzione del paesaggio e del capitale produttivo post Xylella non siano un ritorno al passato, ma un avanzamento tecnologico ed economico che spinga questa area a diventare leader in tutta Europa”.

Al capoluogo salentino non mancano le aree rurali che spesso sono composte da case sparse costruite tra gli anni ’60 e ’70. “Spesso, questi terreni diventano delle vere e proprie discariche a cielo aperto, fatto inaccettabile ovviamente”, dichiara il vicesindaco di Lecce Alessandro Delli Noci.

“Questo convegno organizzato dalla Fondazione CMCC mi ha dato l’occasione di ribadire che il nostro obiettivo è quello di rendere queste aree delle aree agricole e non uno spazio in cui abbandonare rifiuti. Vorremmo nascesse e si strutturasse una grande collaborazione tra Comune di Lecce, Università del Salento, CMCC, associazioni di categoria e agricoltori per iniziare a costruire insieme il nuovo Piano di Sviluppo Rurale della città, che metta al centro l’agricoltura e i cambiamenti climatici” ha concluso.