Alzi la mano chi non ha almeno un parente o un amico a casa con la febbre. Tutti, c’è poco da fare, tra Natale e Capodanno sì è raggiunto il record, negli ultimi 10 anni non c’era mai stata una così capillare circolazione dei virus influenzali.
Si passa dai sintomi leggeri del raffreddore a quelli più fastidiosi di importanti infezioni alle vie aeree superiori, da pochi decimi a febbre altissima. Insomma, un inverno senza freddo, ma con le persone chiuse la casa al caldo.
Si intuiva che prima o poi sarebbe accaduto, dopo gli anni delle mascherine che hanno limitato i contagi per la paura della pandemia da Covid, è arrivato il conto ed è un conto salatissimo, perché i virus impazzano. È chiaro che i sintomi sono stati gestibili, anche grazie ai vaccini che non impediscono il contagio, ma depotenziano solo gli effetti più gravi. È così: il vaccino aiuta, ma non elimina i rischi. Questo non significa che il vaccino è inutile, ma non significa nemmeno che il vaccino ti renda invisibile agli occhi delle possibili infezioni.
Il picco previsto è stato già raggiunto, ora si tratta di riprendere la strada in risalita per uscire dalle vacanze natalizie più influenzate di sempre