Da schermo a schermo con Loredana Di Cuonzo, parla la dirigente scolastica del Liceo Palmieri

La rubrica oggi ospita l’intervista alla Preside del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri di Lecce che pone una riflessione sul periodo di chiusura delle scuole e la didattica online.

In tempo di coronavirus molto è cambiato, compreso il modo di fare lezione. Senza andar tanto lontano abbiamo sentito la preside del nostro liceo, prof.ssa Loredana Di Cuonzo.
Federica Laudizi: Preside, quali sono le potenzialità i  limiti della didattica online?

R.: In ogni situazione c’è un dritto e un rovescio della medaglia. Questa verità lapalissiana vale anche per la didattica a distanza. Tra gli aspetti positivi il consentire far lezione ma, ancor più, in questo momento di allontanamento sociale e isolamento il riuscire a mantenere viva la relazione umana. Di questo tempo ci ricorderemo negli anni e, se non ci fosse stata questa opportunità tecnologica, non avremmo potuto fare nient’altro che restare a stretto contatto con la famiglia e ritornare all’uso del libro.  Di negativo l’alto numero di ore di permanenza davanti al monitor. Il Palmieri ha cercato di ovviare rimodulando la scansione oraria degli interventi dei docenti: non più di mezz’ora di lezione, cui segue, a telecamera e microfono spenti, una consegna che deve prevedere l’uso del libro o la produzione scritta di un esercizio o qualsiasi altra cosa l’insegnante ritenga. Speriamo di aver trovato il correttivo giusto. Insomma, lo vedremo.

Giorgio Di Taranto: Già il 9 marzo, crediamo precedendo altre scuole di pari grado e forse a livello nazionale, il Liceo Palmieri era già operativo nella didattica online. Come è riuscita, Preside, ad attivare tutto in così breve tempo?

R: Tutto nasce forse da una mia pregressa esperienza nel campo della comunicazione e da una buona dose di cocciutaggine, unita alla fortuna di avere a disposizione una grande squadra. Ho potuto contare sull’appoggio dei docenti, che mi seguono con pazienza e fiducia, e sulla disponibilità di tutti loro, compresi quelli che non vantavano grandi competenze digitali ma che non hanno esitato a mettersi in gioco. Infine la differenza l’ha fatta il team della innovazione digitale di cui la scuola si è dotata, guidato dal prof. Mimmo Perrone. Non posso non citare, ovviamente, l’appoggio delle vostre famiglie, le quali non hanno esitato a darvi tutti gli strumenti necessari. Chiudo con una considerazione se me lo permetti. Auspico che il decisore politico prenda atto di come la scuola in Italia sia un valore aggiunto in termini di risorse umane. Si è organizzata da sola, prima ancora che venisse qualche indicazione dall’alto.

Laura Montinari: Qual è l’augurio che sente di porgere alla comunità scolastica, ai suoi alunni, ai suoi professori, a tutti coloro cui mancano i momenti unici e spensierati che solo una scuola come il Palmieri è in grado di regalare?

R: Auguro a tutta la nostra Comunità di superare questa situazione senza tristezze e di godere di buona salute fisica e psicologica. È importante che in queste condizioni di isolamento si trovi un punto di equilibrio. Spero che questo momento possa diventare per noi tutti una risorsa e per voi ragazze e ragazzi, nello specifico, l’occasione per recuperare profondità nel rapporto con genitori e familiari in genere.  In tempi “normali” è un po’ frettoloso si perde di vista quella dolcezza che la famiglia è in grado di dare in modo peculiare. Infine, l’augurio che faccio a tutti è venir fuori al più presto da questa situazione, perché l’emergenza, sia pur gravissima, ha monopolizzato l’attenzione di ogni componente della società: si parla solo di questo coronavirus e abbiamo perso la cognizione di altre cose che pure succedono intorno a noi e che dalla pandemia sono ulteriormente aggravate. Una emergenza che deve cessare per la salute del mondo, con la speranza d’aver imparato tutti qualcosa e riscoperto valori che avevamo accantonato.