
“Quando arriverà l’inverno…” tuonavano gli editorialisti e i commentatori riferendosi alla vicenda del gas russo negato all’Europa che avrebbe assiderato anche il nostro Paese. Forse qualcuno ignorava che da queste parti a Natale e Capodanno siamo abitualmente su temperature men che autunnali e che i timidi segnali dello pseudo inverno arrivano si e no a fine gennaio.
Chissà se possiamo buttar via anche buona parte del patrimonio di cultura popolare stratificato nei secoli e cambiare registro rispetto al proverbio tipicamente leccese ‘se scennaru nu scennariscia febbraru mmalepensa’ in considerazione del fatto che l’anno scorso e due anni fa né gennaio e né febbraio hanno adempiuto ai loro doveri invernali.
E allora, con i termosifoni che si possono accedere giusto un paio d’ore la sera tutto il corredo catastrofistico d’importazione va a farsi friggere, mentre le campagne si mostrano verdeggianti come se la primavera non fosse una faccenda stagionale.
E a proposito di primavera, quella meteorologica arriva fra poco più di 30 giorni, quindi l’assideramento, almeno per quest’anno, lo abbiamo scampato.