Investire a Lecce per il sociale, Banca Prossima ci crede

Il concetto di base di questo accordo è il crowdfunding (dall?inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo, che è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi collettivi

Un accordo importante, un accordo che potrebbe riscrivere la storia della funzione pubblica e sociale. Banca Prossima, del gruppo Intesa San Paolo e il Comune di Lecce stipulano un’intesa che va verso il concetto di finanza sociale, con la banca che assicura un capitale garantito, senza alcuna speculazione economica, che verrà poi utilizzato per contribuire alla crescita di una popolazione dal punto di vista civile e sociale.

La banca, quindi, contribuisce ad un progetto di scopo sociale (per esempio la costruzione o l’ammodernamento di una scuola), garantisce un certo capitale finanziario che non va a ricadere sulle casse del Comune, ma permette, allo stesso modo, ai cittadini di poter diventare dei piccoli investitori, attraverso il versamento di una piccola somma che, da un lato consente di ricevere un piccolo ritorno remunerativo attraverso gli interessi, e dall’altro concede al cittadino interessato la possibilità di contribuire ad un progetto di interesse comune, che coinvolge tutta la comunità.

Il concetto di base di questo accordo è il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, che è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse per un obiettivo comune. Negli ultimi anni, sempre più spesso è stato invocato come una sorta di panacea per tutti i mali e un'ancora di salvezza per le economie colpite dalla crisi finanziaria, ma, come spiega l’amministratore delegato di Banca Prossima, Marco Morganti che, è intervenuto insieme al sindaco di Lecce Paolo Perrone questa mattina in conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’accordo, si fa un errore quando la si vede in questo modo.

“Il crowdfunding – spiega Morganti – porta dietro di sé un alto tasso di rischio e quindi non è l’ideale se utilizzato per scopi privati e speculativi. L’applicazione di questo schema è molto più conveniente se rivolto al sociale che elimina l’unico punto critico di questa formuletta “magica”: il rischio. Prestare denaro al Sud, e soprattutto in Puglia a noi conviene, dimostrazione ne è il fatto che in questo periodo stanno girando, in maniera funzionale e corretta, circa 80 milioni di euro in Puglia. Il mio auspicio è che a Lecce si possa aprire un portale che faciliti l’incontro tra la domanda di finanziamenti da parte di chi promuove dei progetti rivolti esclusivamente al terzo settore e l’offerta di denaro da parte degli utenti. Posso dire con orgoglio che per noi è la prima volta in assoluto che succede di sottoscrivere un accordo del genere”.

Si potrebbe aprire, quindi, a Lecce un’interessantissima e conveniente fase di crowdfunding civico che è una delle tipologie di raccolta fondi dal basso che sta riscuotendo maggior successo, anche a livello internazionale (città come Rotterdam e New York le hanno già sperimentate). Con questo strumento un numero sempre crescente di soggetti istituzionali come comuni, enti provinciali, municipalità etc. può usufruire di queste risorse per finanziare opere pubbliche e attività di restauro del tessuto urbano per il fine ultimo che tende a soddisfare il benessere sociale.

Dell’importanza che potrebbe rivestire per il capoluogo salentino questo accordo ne è perfettamente consapevole il sindaco Paolo Perrone che con orgoglio dice: “La partecipazione del mio amico Morganti ad ArtLab è stata strategica per parlare di argomenti che potevano interessarci. Stiamo ce4rcando di mettere in piedi alcuni processi che porterebbero un valore aggiuntivo alla nostra comunità. Stiamo stipulando una serie di iniziative che permetteranno a Lecce di finanziare attività, coinvolgendo i privati cittadini attraverso un intervento che è coperto dalla garanzia della banca. Questo strumento potrebbe fornire all’amministrazione pubblica le risorse necessarie per realizzare gli investimenti e sviluppare un volano di attività che, al giorno d’oggi, non si possono sviluppare per via dei numerosi tagli, debiti e per via del Patto di Stabilità. Questo potrebbe davvero essere un punto di svolta storico dal punto di vista strategico”.