Je suis Charlie, anche Lecce dice no al terrorismo

Tutti in piazza per la solidarietà alle vittime francesi, per dire no al terrorismo e a ogni forma di intolleranza, si qualsiasi colore essa sia. Manifestazione con matite alla mano per dimostrare che la libertà d’espressione non può essere mortificata in alcun modo.

E’vietato arrendersi alla paura e al terrorismo” ci uniamo all’appello del sottosegretario Teresa Bellanova che, oggi pomeriggio, si unisce idealmente a coloro che hanno deciso di scendere in piazza Sant’Oronzo per marciare pacificamente sotto la scritta “Io sono Charlie”.

Sì, perché anche nel Capoluogo salentino così come in tante altrre città d’Italia, si è scelto di esprimere solidarietà verso le vittime d’oltralpe, quelle perite sotto la mano dei due fratelli Kouachi che hanno seminato il terrore a Nord di Parigi.

Dodici le persone, tra poliziotti, giornalisti e vignettisti “rei” di una satira sul MedioOriente, che hanno perso la vita per un folle piano criminale, che giustificazione non ha e non troverà mai.
 
Solidarietà alla Francia, quindi, non soltanto dalle Istituzioni deputate a mantenere rapporti di “buon vicinato”, ma da parte di tutti i cittadini che si ritrovano impotenti davanti al terrore che all’improvviso si prende la scena.
 
Noi tutti oggi abbiamo ancor di più il dovere e direi anche il diritto di difendere quanto abbiamo di più caro e la libertà dell’intelligenza, che significa anche necessità e urgenza del dialogo tra culture diverse. Libertà, diritti, civiltà, non sono proprietà privata dell’Occidente ma patrimonio dell’umanità” sostiene ancora Teresa Bellanova , nel suo messaggio di solidarietà.

Sono matite spezzate il simbolo della manifestazione che parte dal cuore di Lecce, le matite spezzate come le vite di quei giornalisti presi in ostaggio e uccisi presso la sede della testata francese Charlie Hebro.
 
Le Forze speciali francesi hanno ucciso i terroristi che hanno messo in scacco la Francia per ore, sia nel negozio di Parigi, sia nell’azienda di Dammartin-en-Goele.
 
Segno di lutto, quindi, per il mondo intero, dalle piazze reali alle piazze virtuali, così come si vede anche sulla prima pagina del motore di ricerca Google contrassegnato con nastro nero.



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