Non sarà certo il furto della Gioconda di Leonardo da Vinci, sparita dal Museo del Louvre in una notte di agosto. Era il 1911, infatti, quando Louis Béroud, copista autorizzato, mentre sistemava cavalletto e tavolozza nella Salle Carrée si accorse che l' ospite più nota del museo, la celebre Monna Lisa era sparita. Il ladro? Non Guillaume Apollinaire, come inizialmente si pensava, che aveva pubblicamente dichiarato di voler distruggere i capolavori di tutti i musei per far posto all'arte nuova, né un altro genio dell'arte, Pablo Picasso, che però, fermato, fu subito rilasciato, ma un italiano, Vincenzo Peruggia, decoratore ed imbianchino che aveva partecipato ai lavori per la sistemazione della teca di vetro che avrebbe dovuto custodire il dipinto e che conosceva bene orari e abitudini delle guardie. Peruggia, almeno così disse una volta scoperto, voleva riportare il quadro in Italia e regalarlo al suo Paese per «restituire il frutto dei saccheggi napoleonici». Il disinformato giovanotto ignorava che era stata venduta a Francesco I dallo stesso Leonardo nel 1517 per quattromila scudi d’oro.
Né la Natività di Caravaggio, trafugata a Palermo nell’Oratorio di San Lorenzo, la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969. Il maestoso dipinto, il cui valore di mercato si aggirerebbe oggi intorno ai 30 milioni di euro, è inserito nella lista dei 10 capolavori più ricercati dalle polizie di tutto il mondo. Che fine fece nessuno lo seppe dire mai.
Di certo, anche in Puglia le opere d’arte vanno a ruba, talmente tanto da conquistare la nona posizione nella classifica nazionale stilata dall’Osservatorio Assiv sulla vigilanza privata in base ai dati Istat più recenti. Insomma, con 26 casi denunciati in un anno, il tacco d’Italia si piazza fra le prime dieci regioni per numero di furti di opere d’arte e materiale archeologico.
Il primo posto è occupato dal Lazio con 81 furti denunciati, seguita da Lombardia con 77 e Campania con 55. In Puglia il primato negativo è di Foggia con il 27% dei furti denunciati, seguita da Bari con il 23%, Lecce con il 19%, Barletta-Andria-Trani con il 15%, Taranto e Brindisi con il 7% ciascuna.
L’Italia, Paese della cultura per eccellenza detiene quasi il cinquanta per cento del patrimonio mondiale tra meraviglie artistiche, naturali e soprattutto archeologiche. Per questo fa gola ai ladri, che siano bande organizzate che lavorano su commissione o ladruncoli improvvisati come accaduto qualche anno fa a Pompei, dove un turista americano che ha tentato di rubare alcune tessere di un mosaico romano all’interno della domus Trittolemo si era giustificato dicendo che voleva un souvenir della città antica. Non solo musei, siti archeologici, contenitori culturali, anche le abitazioni sono spesso prese di mira.
I furti di opere d’arte rappresentano solo una piccola percentuale rispetto ai circa 250mila commessi ogni anno a danno delle abitazioni, che nel periodo estivo diventano facile preda dei ladri. Per questo, l’ASSIV-Confindustria, l’associazione delle imprese di vigilanza e servizi fiduciari, ci tiene a rispolverare i consigli per chi parte in vacanza e non vuole ritrovare svaligiata la propria casa in città.
In primo luogo è bene evitare di far sapere pubblicamente il periodo e la durata della vacanza, quindi continuare ad usare la formula generica “in questo momento non possiamo rispondere” nella segreteria telefonica e poi fare attenzione a non diffondere post sui social network con informazioni dettagliate sulle proprie vacanze. Se si sta via a lungo, è meglio non far accumulare la posta nella cassetta chiedendo a un vicino di ritirarla.
Attivare un servizio di pronto intervento su allarme che faccia arrivare sul posto una guardia giurata armata, evitando di far correre il rischio di incontri sgraditi a parenti o amici incaricati di intervenire in caso di allarme.
Come misura estrema, in assenza di efficaci misure antintrusione, è consigliabile fare un elenco e fotografare gli oggetti di valore, in particolare preziosi e opere d’arte, per avere più probabilità, in caso di furto, di ritrovarli fra le refurtive eventualmente recuperate dalle forze dell’ordine.