
Che fosse una battaglia agguerrita si era capito fin dalle prime battute: parliamo della realizzazione del Gasdotto in mar Adriatico, con approdo in quel di San Foca, marina di Melendugno. E la battaglia è tra la Multinazionale chiamata ad eseguire i lavori, ovvero Tap, le associazioni ambientaliste che gridano per la salvaguardia del mare e del suo ecosistema, e numerose istituzioni del territorio, tra cui in primis il Comune di Melendugno.
Ora, dopo il placet del Mise sventagliato da Tap per mettere a tacere chi già stava dichiarando decaduta l’autorizzazione unica per procedere coi lavori, arriva l’esposto in Procura a firma del Movimento 5 Stelle.
Così, i Pentastellati proseguono la battaglia per bloccare l’opera del gasdotto, considerata “ancor più urgente dopo la scadenza della concessione”. Il Movimento che fa capo a Beppe Grillo dichiara di non volersi fermare all’interrogazione già presentata in Parlamento, ma di voler fare di più e denuncia i fatti in Procura.
“Se il Governo continua a mostrarsi complice di un atto illegittimo, noi diamo voce dentro e fuori dal Parlamento a tutti coloro che hanno espresso parere contrario alla realizzazione dell’opera e ai cittadini che da tempo si oppongono – dichiara il portavoce Diego De Lorenzis, Capogruppo del M5S della IX Commissione Trasporti della Camera – Dopo l’interrogazione alla Camera dei Deputati sulla scadenza dei termini della concessione per la realizzazione dell’opera per mancato inizio dei lavori, ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica chiedendo l’accertamento dei fatti e della loro rilevanza penale.”
“Il Ministro in questi giorni avrebbe dovuto prendere atto dell’accaduto, bloccare l’opera e comunicare all’Europa che TAP ha violato i tempi di inizio dei lavori – prosegue il portavoce – ma nulla è stato fatto e per questo ho deciso di rivolgermi alla Procura perché sia assunta ogni iniziativa necessaria per ripristinare la legalità e tutelare l’ambiente".
Bloccare l’opera, questo il solo e unico obiettivo per i 5 Stelle che ora confidano nell’operato della Magistratura e concludono nella speranza “che non si perda altro tempo dato che gli interventi che TAP sta svolgendo lungo il tracciato rischiano di compromettere definitivamente il territorio”.