L’Unisalento punta al rilancio: Farmacia, Agraria e Scienze Motorie le nuove sfide

Nel corso del Convegno di Ateno tenutosi ieri, dopo aver ripercorso la storia dell’offerta formativa dell’università salentina, i dati sul crollo delle iscrizioni hanno smosso le ipotesi di istituire nuovi ed importanti corsi di laurea. Per Zara: ‘La svolta o il declino’.

I 60 anni di storia dell’Università degli Studi di Lecce, anzi del Salento, non bastano per frenare il calo di iscrizioni a cui si sta assistendo negli ultimi anni. Nel corso del tradizionale Convegno d’Ateneo, infatti, è emerso quanto il polo universitario salentino stia soffrendo un vertiginoso ribasso delle iscrizioni: attualmente, infatti, sono poco meno di 20mila gli iscritti, un numero ben lontano dalle 30mila immatricolazioni record dell’anno accademico 2004/05.

Nella giornata di ieri, quindi, dopo aver ripercorso la storia dell’offerta formativa proposta in oltre mezzo secolo, la comunità universitaria, ha alzato la voce. Per il Magnifico Rettore Vincenzo Zara, infatti, o si aumenta notevolmente l’attrattività dell’Unisalento, o questa è destinata al lento ed agonizzante declino. Ecco quindi le proposte: Scienze Agroalimentari, Scienze motorie e Farmacia. Eccoli i nuovi corsi di laurea ipotizzati per incrementare una già importante offerta formativa, ma che, evidentemente, non basta.

Un corso magistrale a ciclo unico in Farmacia, quindi, potrebbe nascere come corso interateneo con l’Università di Bari nel polo di Brindisi, con numerose e qualificate possibilità di inserimento lavorativo dei laureati, così come sottolineato dalla professoressa Loredana Capobianco. Un corso triennale, invece, professionalizzante in Scienze motorie potrebbe nascere totalmente in seno all’Università del Salento, che ha già la maggior parte delle competenze necessarie. Quest’ipotesi, avanzata dal professor Giuseppe Nicolardi e sostenuta dall’intervento del professor ortopedico Luigi Molfetta già presidente del corso di laurea in Scienze motorie all’Università di Genova, va nella direzione della costituzione di un corso non di area medica ma orientato alla salute e al benessere psico-fisico, con un grosso bacino di spendibilità dei laureati.

Infine, l’ipotesi più discussa negli ultimi anni che potrebbe rappresentare il vero volano, in linea con le vocazioni agraria del territorio: un corso di laurea in Scienze Agroalimentari, che sarebbe erogato con il contributo sia di docenti dell’Università del Salento sia di ricercatori del CNR. L’idea, sostenuta dal professor Luigi De Bellis, nasce proprio sulla scorta delle pressanti richieste del territorio e orientato a sostenere tipicità ed eccellenze salentine quali olio e vino.

‘Registriamo con entusiasmo e fiducia i pareri positivi sulle nostre proposte – ha concluso il Rettore. In linea con i nostri ripetuti inviti, tutti gli interventi sono andati nella direzione del richiamo al coordinamento delle iniziative e alla progettazione condivisa. Proprio in questi termini vogliamo continuare a lavorare, anche per puntare a un’offerta formativa sempre più attraente per gli studenti e che valorizzi le numerose e qualificate competenze presenti sul territorio. In ogni caso, qualunque ipotesi oggi formulata passerà al vaglio degli Organi d’Ateneo’.



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