
Siamo tutti d’accordo, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle hanno fatto una figuraccia e giustamente hanno chiesto scusa. L’assessore Guglielmo Minervini non ha partecipato alle sedute del consiglio poiché la sua battaglia più importante la sta combattendo contro un male bruttissimo e tutti gli auguriamo e ci auguriamo che ne riesca presto vincitore. Poi, però, punto e a capo. Perché un conto è aver fatto una brutta gaffe, altro è utilizzare quella pessima caduta di stile per nascondersi dietro ad essa. I tassi di assenteismo nel consiglio regionale della Puglia sono altissimi, non si possono difendere i consiglieri che non si presentano mai agli appuntamenti assembleari con la scusa di una fervida attività politica nel collegio di provenienza. E questa volta gli attivisti del Movimento Cinque Stelle, di solito sempre pronti a bruciare ogni concorrente nella critica alla casta non sono arrivati per primi, bensì per secondi.
Nei mesi di gennaio e febbraio il Comitato dei Cittadini attivi della Puglia ha inondato le mail delle redazioni giornalistiche combattendo una battaglia di trasparenza contro le assenze ingiustificate dei consiglieri regionali, allegando dettagliate tabelle sui presenti e sugli assenti dell’ultima consiliatura. Biasimando chi da via Capruzzi non ci passa e spendendosi in elogi per chi non è mai mancato nemmeno ad una seduta (come i consiglieri salentini Salvatore Negro e Saverio Congedo).
Adesso se il Presidente Nichi Vendola, che ha scritto un bellissimo post di difesa dell’assessore Minervini, vuole combattere, anche lui, una battaglia di trasparenza dovrebbe, così come ha giustificato l’esponente della sua giunta, giustificare tutti gli altri grandi assenteisti oppure, se giustificazioni non ne trova, dovrebbe pubblicamente condannarli. Quando si percepisce uno stipendio, fin troppo lauto, a parte i motivi di salute validi per Minervini, non c’è nessuna altra scusante: gli impegni politici nel proprio collegio si possono rimandare nel fine settimana e da lunedì al venerdì si deve presenziare in assemblea ed in commissione. È vero, come diceva Cesare Pavese, lavorare stanca…ma il duro lavoro di consigliere regionale qualcuno lo dovrà pur fare!