La crisi è¨ finita, ma il problema del lavoro resta

Mentre l’Italia esce dalla recessione degli ultimi sei anni i problemi del lavoro restano, soprattutto al Sud. i dati sul quadro economico sono forniti dall’Istat che fotografa un preoccupante calo dei consumi

La recessione economica è finita, ma gli indicatori di crescita, dice l’Istat, sono fermi. L’Italia ormai è uscita dalla crisi, ma i problemi occupazionali restano e sono legati a doppio nodo con la scarsa produttività del Paese.

I problemi maggiori sono al Sud, ovviamente, dove disoccupazione giovanile e moria delle imprese creano le maggiori difficoltà alla cosiddetta ripresa.
Il primo obiettivo resta quello della crescita dei consumi interni, particolarmente importante visto che dal 2008 le famiglie italiane hanno conosciuto un periodo straziante di caduta del potere d'acquisto, crollato del 10,4%.

Tra il 2007 e il 2012, rileva l'Istituto nazionale di statistica, solo le famiglie di pensionati hanno conservato livelli medi di consumo mensile positivi, grazie alla sicurezza fornita dai redditi da pensione. 

I disoccupati sono poco più di tre milioni, ma in realtà il totale delle forze di lavoro potenziali in Italia supera i 6 milioni di individui, visto che l'Istat calcola anche 3 milioni di inattivi. Cresce anche la disoccupazione di lunga durata, specie nel Mezzogiorno sempre più in difficoltà. 

La crisi economica in questi sei anni ha accresciuto i divari territoriali. Il Mezzogiorno è diventato sempre più povero, soprattutto a causa della cronica mancanza di lavoro. Infatti il tasso di occupazione maschile è sceso al 53,7%, oltre 10 punti più basso della media nazionale.

Ma la buona notizia è che comunque la crisi sta passando. Adesso, di pari passo con le riforme, deve aumentare la produttività e l’Italia potrà finalmente tornare ad essere il belpaese di un tempo.