‘La nostra provenienza non si classifica’, Link Lecce lancia una petizione contro l’emendamento Meloni

L’emendamento prevede, oltre all’eliminazione del valore legale del titolo di studio, anche il superamento del valore dell’ateneo di provenienza rispetto al voto di laurea per l’accesso ai concorsi relativi a posti di lavoro nella pubblica amministrazione.

Un emendamento profondamente ingiusto che aumenterebbe soltanto la disparità tra i vari Atenei italiani e che non può rappresentare in alcun modo la realtà universitaria del nostro Paese. “La nostra provenienza non si classifica, le nostre lauree non si escludono”. È questo il cavallo di battaglia contenuto all’interno della petizione nazionale lanciata da Link Lecce – coordinamento universitario contro l’emendamento Meloni al Ddl di riforma della pubblica amministrazione. Una proposta che sta riscuotendo un grande interesse e successo e che ha già raccolto 3.500 adesioni in sole 24 ore, che sono destinate a moltiplicarsi nei prossimi giorni.

L’emendamento in sintesi prevede, oltre all’eliminazione del valore legale del titolo di studio, anche il superamento del valore dell’ateneo di provenienza rispetto al voto di laurea per l’accesso ai concorsi relativi a posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi, a proposito di ciò, era scoppiata un’enorme polemica poiché la proposta è stata interpretata come la volontà del governo di classificare gli atenei italiani in quelli di serie A e serie B.

Nonostante le rassicurazioni del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia, che ha annunciato il ritiro dell’emendamento, gli studenti hanno allo stesso modo deciso di procedere con la petizione nazionale, perché, sostengono e lo gridano forte: “A noi le dichiarazioni non bastano”.

Link Lecce, infatti, non molla e interpreta il successo raggiunto in un solo giorno dalla petizione come il segno che “questa proposta è un mossa scellerata del Governo che porterà alla classificazione di migliaia di studenti come ‘meno meritevoli’ perché provenienti da un determinato territorio”. Perplessi circa l’emendamento gli studenti leccesi lanciano un appello: “Chiediamo che tutta la comunità accademica, studenti, personale tecnico amministrativo e corpo docente, aderisca a questa iniziativa dimostrando la propria contrarietà a questo emendamento che penalizza gravemente il nostro Ateneo. Inoltre ci auspichiamo che, vista la pericolosità di questo provvedimento, gli organi istituzionali, Senato e Consiglio di Amministrazione, sottoscrivano la petizione nella prima seduta utile”.



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