La ristrutturazione degli appartamenti inagibili crea crepe in quelli abitati. Paura e rabbia tra i residenti di Borgo San Nicola

Sospensione dei lavori in una palazzina di Borgo San Nicola, stamattina. Ventiquattro famiglie, adesso, verranno momentaneamente collocate in alcuni ‘alloggi-parcheggio’. Dopodiché, non appena terminata la ristrutturazione, i residenti torneranno nelle rispettive dimore.

Lavori sospesi e abitanti che verranno accompagnati momentaneamente presso degli “alloggi parcheggio” finché poi, la riqualificazione dello stabile, non verrà ultimata una volta ripresa. A quel, punto, circa ventiquattro famiglie rientreranno nelle loro rispettive dimore. Queste le rassicurazioni date stamattina agli inquilini di una palazzina del quartiere di Borgo San Nicola. I quali hanno manifestato tutta la loro preoccupazione. Struttura che, effettivamente, necessita di un vero e proprio restyling, considerando delle crepe visibili ad occhio nudo, sia interne che esterne. L’Associazione “Pronto Soccorso dei Poveri” si è dunque immediatamente attivata, segnalando la situazione alla stampa locale ed alle autorità politiche, affinché intervenissero.

In prima linea, a sostegno dei residenti della zona, l’On. Antonio Rotundo, già consigliere comunale PD e rieletto nel corso delle elezioni amministrative 2017: “Si farà quello che si sarebbe dovuto già fare – dichiara ai microfoni di Leccenews24.it – perché non si possono iniziare i lavori prima di una messa in sicurezza e di uno spostamento delle famiglie. Probabilmente qualcosa non ha funzionato, determinando una situazione grave. Adesso, però, alcune rassicurazioni. Io ieri ho chiamato gli uffici preposti, avvisando della situazione. C’è un piano di trasloco in ventiquattro alloggi parcheggio per tutta la durata del cantiere che, si prevede, sarà fino a Febbraio. Dopodiché, le famiglie potranno ritornare nelle proprie case. Noi verificheremo che agli impegni assunti proseguano i fatti concreti”.

Gli fa eco Antonio Nuzzo, presidente del Comitato “Il Futuro per Borgo San Nicola”. “Appena hanno messo mano allo smantellamento dei muri interni degli appartamenti che erano chiusi, perché inagibili, si sono create delle crepe dove abitano le persone. È chiaro che chi sta dentro e si vede una crepa da un momento all’altro, ‘la paura fa novanta’, non c’è niente da fare. Quindi si sta contestando, credo, il giusto”. “Perché è assurdo – conclude –, umanamente impossibile iniziare i lavori di ristrutturazione con molte persone all’interno, per giunta, anziane. Perché è avvenuto tutto questo?”. Una domanda alla quale, si spera, possano giungere delle risposte e i dovuti chiarimenti. 



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