Cassa integrazione in scadenza, è corsa contro il tempo per i lavoratori Alcar. I sindacati chiedono l’impegno dei parlamentari

Il 31 dicembre scade la cassa integrazione straordinaria per 105 lavoratori della Alcar. Fiom, Fim e Uil Lecce chiedono l’intervento dei parlamentari salentini per aprire un tavolo di crisi al Mise.

Non c’è tempo da perdere. Il 31 dicembre scade la cassa integrazione straordinaria per 105 lavoratori della Alcar e all’orizzonte si profila la Naspi. Per questo Fiom Cgil Lecce, Fim Cisl Lecce e Uilm Uil Lecce chiedono ai parlamentari salentini di prendere a cuore con urgenza la situazione. “Occorre un’immediata interlocuzione con il Ministero dello Sviluppo Economico e del Made in Italy, bisogna aprire subito un tavolo di crisi, non possiamo abbandonare per strada queste famiglie!’, scrivono in un comunicato i segretari provinciali Ciro Di Gioia, Maurizio Longo e William Maruccia.

“È necessario che la cassa integrazione straordinaria sia prorogata – continuano i sindacalisti – cosa che consentirebbe alle forze sindacali di contrattare con la proprietà di Aim srl l’assorbimento del maggior numero possibile di lavoratori ex Alcar alla luce di commesse importanti attese dall’azienda salentina. Se invece non ci sarà rinnovo dopo il 31.12, i lavoratori dall’1 gennaio 2023 finirebbero in Naspi con conseguenze gravissime. Ricordiamo che stiamo parlando di lavoratori che operano in un comparto ed in realtà industriali strategici per il Salento’.

La questione della crisi aziendale mette radici nel passato; infatti nel passaggio ad Aim srl sono stati assorbiti 120 dei 225 lavoratori dell’Alcar. Il problema si pone per i restanti 105. 105 persone, 105 famiglie.

Nei giorni scorsi i sindacalisti hanno incontrato il Prefetto di Lecce e il prossimo 27 dicembre saranno convocati in call conference dalla Task Force della Regione Puglia. Il tempo, tuttavia, stringe perché la fine dell’anno è ormai arrivata e l’interlocuzione con la deputazione salentina sarebbe fondamentale.



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