Lavoratori Ex Lsu: protesta spontanea gira per la città di Lecce

Nuove proteste dei lavoratori ex Lsu. Non si sa ancora come sarà il futuro e i lavoratori scendono per le strade a protestare.

I lavoratori ex LSU sono ancora in protesta. Questa mattina hanno raggiunto alcuni punti nevralgici del capoluogo salentino per far sentire ancora una volta la propria voce. "Il lavoro è un diritto, toglierlo è un delitto" recita uno dei cartelloni esposti alla cittadinanza. Bloccato per pochi minuti anche il traffico di via XXV Luglio. L'incubo della riduzione dello stipendio a 400 euro mensili si avvicina sempre più.  

Hanno girato per la città con dei cartelloni che ricordano a tutti, dai cittadini alle istituzioni, quanto il lavoro sia anzitutto sinonimo di dignità. Dal Foro Boario, a viale De Pietro, da via XXV Luglio fino alla circonvallazione, poi in altre zone nevralgiche del capoluogo salentino. I lavoratori ex Lsu, impegnati negli appalti delle pulizie delle scuole della provincia di Lecce, hanno deciso spontaneamente di manifestare per le strade di Lecce. Sono infatti in scadenza i due mesi, ottenuti tramite un emendamento parlamentare, che al momento permettono uno stipendio di 800 euro mensili. Ma dopo il 28 Febbraio, a meno che qualcosa non venga sbloccata, tale somma numerica è destinata a dimezzarsi. E con essa anche anche le 18 ore lavoritive, più quelle relative alla chiusura estiva. Insomma, un taglio al lavoro ancor prima che del denaro, già di per sé non abbastanza cospicuo per arrivare a fine mese. 

Ad oggi non vi sono segnali da parte del Governo che possano dare speranze e prospettive. Eppure si tratta di persone ancor prima che operatori; famiglie che di fronte ad uno scenario di totale incertezza esigono risposte da chi di competenza. “Il lavoro non si tocca”, “Ci stanno affamando”, “Il lavoro è un diritto, toglierlo è un delitto”. Queste le parole riportate negli striscioni esibiti nelle zone più affollate e trafficate. Pochi minuti di protesta pacifica, quasi silenziosa, ma molto significativa. Solo lo scorso 14 febbraio, gli ex LSU si recarono dal Prefetto per sollecitare degli interventi a partire dai piani alti del Governo nazionale. 
 



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