Pezzo dopo pezzo del Lido Salapia che si affaccia sul mare di San Caraldo resterà solo il ricordo. I lavori di demolizione della struttura in legno sono iniziati questa mattina, una volta scongiurato il rischio maltempo che avrebbe richiesto un rinvio.
Gli operai della ditta incaricata dall’amministrazione comunale sono già al lavoro per smantellare (e recuperare il materiale di risulta) lo stabilimento balneare della marina di Lecce abbandonato da anni. Doveva essere un punto di ritrovo per i leccesi, un posto dove prendere il sole o rinfrescarsi nelle acque della baia vicino al Porto Adriano, ma era diventato una discarica a cielo aperto, un simbolo del degrado e dell’incuria e, soprattutto, un cattivo “esempio” su come si spreca il denaro pubblico.
L’avvio dei lavori – che dureranno circa trenta giorni – giunge a seguito di due delibere, approvate dalla Giunta comunale lo scorso settembre, con le quali si sono poste le basi affinché si restituisse quel tratto di litorale alla pubblica fruizione. Nel dettaglio, i provvedimenti avevano riguardato sia la rinuncia al giudizio promosso innanzi al Consiglio di Stato contro il provvedimento Dirigenziale col quale la Regione Puglia dichiarò nel 2013 decaduta la concessione demaniale – ottenuta tre anni prima dal Comune di Lecce – relativa all’area oggi occupata dal Lido Salapia sia lo studio di fattibilità relativo alla demolizione della struttura in legno.
«Da qui a trenta giorni, ma sono certo anche prima – dichiara il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Delli Noci – saremo in grado di liberare completamente una parte importante del nostro litorale che, ad oggi, rappresenta soltanto un pericolo per la sicurezza dei cittadini e uno sfregio per la marina di San Cataldo, che merita tutta la nostra attenzione».
Il legno recuperato sarà riutilizzato dalle associazioni che ne hanno fatto richiesta: l’associazione Archistart che lo riutilizzerà per alcune installazioni durante la Summer School 2018, il WWF che lo riutilizzerà per le attività nella Foresta urbana in Via San Cesario e i due gruppi scout della città, Agesci e Cngei, che lo utilizzeranno nel Parco Baden Powell.
«Il primo obiettivo in tempi molto stretti – conclude il vicesindaco – è quello di restituire decoro e rendere di nuovo fruibile una parte di territorio che appare oggi in completo stato di abbandono e di degrado».



