Lavoro e dignità, firmato in Vescovado il protocollo d’intesa tra Confindustria e Accademia della Carità

Accademia della Carità e Confindustria Lecce hanno preso l’impegno di svolgere attività sinergiche in favore della comunità leccese.

Nel Palazzo del Vescovo, a Lecce, è stato firmato il protocollo d’intesa tra Confindustria e Accademia della Carità. Le due organizzazioni hanno preso l’impegno di svolgere attività sinergiche in favore della comunità leccese, guardando alle situazioni di povertà e fragilità per intravedere gemme di riscatto sociale, fornendo opportunità di concreta realizzazione lavorativa.

Per l’occasione, riceviamo e pubblichiamo le riflessioni della giornalista albanese Klodi Meshi.

A Lecce, e non solo a Lecce, da oggi c’è una possibilità in più. I fragili non si trattano come tali, ma si considerano ‘individui da aiutare per far parte di questa stessa societa’, non sotto la vuota pretesa dell’ugualianza ma con l’impegno concreto di portarli ad un livello di uguaglianza con gli altri attraverso il lavoro che dà dignità.

Accademia della Carità e Confindustria Lecce hanno firmato un accordo che esce fuori dalle cornice degli impegni protocollari, ma che dà vita – come ha detto l’Arcivescovo Metropolita Michele Seccia – ‘alla carne che deve diventare verbo’.

Anche se non va tanto di moda dirlo, va detto. La Chiesa fa il massimo per aiutare non solo gli Italiani ma anche gli stranieri, i famosi immigrati, per realizzare la sua missione che è quella di camminare nel mondo.

Tutto questo non deve essere percepito soltanto come dare un tetto o un pezzo di pane a chi si trova per strada, il minimo indispensabile insomma, ma per rendere vero il principio universale dell’amore per il prossimo. Il prossimo siamo ciascuno di noi, tutti, per avere piena autonomia di vita.

Per Alessandro Valenti, presidente dell’Accademia della Carità, é importante anche sottolineare i nomi delle persone, chiamandoli uno ad uno, che si occupano ogni giorno di implementare questa mission.

Mario, Simona, Paola…: sono loro che, non dimenticando i piccoli gesti, ascoltano il dolore di queste persone e le aiutano con sorriso.

Per Valentino Nicolí, presidente di Confindustria Lecce, é importante inserire queste persone nel mercato del lavoro, dando loro una professione, facendoli ‘studiare’ grazie ai corsi di formazione che li renderanno persone pronte alla sfida del lavoro.

Mettendo loro a disposizione strutture, aziende, accademie saranno abili al lavoro, e questo è il primo passo per una vita dignitosa.

Ada Chirizzi, Segretario Generale della Cisl di Lecce, ha preferito portare in questo tema delicato, ‘la periferia e l’emancipazione’, che rimangono una questione importante non solo in questa regione.

Gli accordi si fanno quasi tutti i giorni, i protocolli si firmano sempre…ma in questo caso si tratta non solo di firme, ma di vita.

‘Non solo di pane vive l’uomo’ ha detto Gesu, dando a chi comanda la lezione giusta, ma anche a chi soffre. D’altronde Lui é venuto in mezzo a noi per tutti.

Ha ragione Don Vito Caputo: solo con azioni concrete come quella odierna il bene che compie la Chiesa avrà il valore di un effetto domino.



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