Le università pugliesi continuano a perdere studenti, gli atenei chiedono l’intervento della politica

Le cause di questo risultato desolante, secondo i risultati di un questionario inviato a circa 10mila nuovi studenti pugliesi, parlano addirittura di un 70% di studenti che segnala la carenza di strutture.

Le università pugliesi non attirano più e, così, sempre più studenti della nostra Regione decidono di intraprendere (o continuare) il loro ciclo di studi in altre città d’Italia o d’Europa. Un’emorragia di studenti, infatti, sta facendo sanguinare la Puglia. In cinque anni, quasi 19mila iscritti sono spariti dalle università della Regione. Un buco nero di cervelli, potenziali professionalità e tasse di iscrizione che equivale alla popolazione di un piccolo comune italiano.

Al netto della crisi economica, c’è anche un paradosso che il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, ha messo in evidenza sabato mattina nel corso di un convegno al Politecnico barese, sul futuro degli atenei statali del tacco d’Italia. Su 18mila matricole provenienti dalle sei province, infatti, 6mila vanno a fare la prima iscrizione fuori regione. Per contro, le uscite non vengono neanche lontanamente compensate dalle entrate, né dal resto d’Italia né, tantomeno, dall’estero.

Allora, quali sono le cause? E come si rende un territorio attrattivo anche sul piano universitario? Che cosa offrire, in termini di preparazione, di prospettive e di servizi? Sono questi i quesiti a cui hanno cercato di venire a capo gli ospiti del dibattito che si è svolto al Politecnico di Bari, a cui hanno partecipato il sottosegretario all’Istruzione, la pugliese Angela D’Onghia; il presidente della Crui, la conferenza italiana dei rettori, Stefano Paleari; i rettori del Politecnico, Eugenio Di Sciasio in veste di organizzatore dell’iniziativa, i colleghi di Foggia, Maurizio Ricci e del Salento, Vincenzo Zara; il neo assessore all’Università Sebastiano Leo, intervenuto al posto del presidente, Michele Emiliano, alle prese con altri appuntamenti istituzionali. Ha moderato Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno.

Uricchio ha citato i risultati di un questionario inviato a circa 10mila nuovi studenti che parla addirittura di un 70% di studenti che segnala la carenza di strutture. Con 90mila iscritti l’anno scorso (erano 109mila nel 2009), la Puglia ha soltanto 1.600 posti letto in residenze pubbliche. Per cronica insufficienza di fondi, nonostante gli sforzi degli ultimi anni della Regione, uno studente su tre è idoneo, ma non assegnatario di alloggio.

Il messaggio per la politica è chiaro: ci vuole un aiuto concreto da parte delle città, che diventino universitarie e, se possibile, un ulteriore sforzo della Regione. Altro argomento gettonato è stata la ricerca, insieme ai finanziamenti, ridotti dal 2008 e le assunzioni, bloccate quasi totalmente. Non a caso, Paleari ha fatto notare come per ogni 10mila dottorandi di ricerca all’anno, in Italia si liberino circa 1.000 posti da ricercatore.



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