Lecce double face. Di giorno si svuota, di notte straripa

La città comincia svuotarsi durante il giorno per poi ripopolarsi la notte. Cambiano i tempi e le abitudini. Oggi le marine sono meno attrattive di vent’anni fa.

Una città con una doppia faccia, quella tipica del mese di agosto, ma quest’anno con alcuni tratti fisionomici ancora più accentuati. Con l’ingresso del mese di agosto, periodo universalmente dedicato alle ferie e alle vacanze la città conosce livelli di presenze minime e traffico ridotto durante il corso della giornata, mentre come da prassi consolidata negli ultimi anni si ripopola la sera. Complice il caldo infernale di questa estate record, Lecce si riscopre più libera dallo stress delle autovetture, mentre il livello di caos e confusione aumenta a dismisura nelle ore serali.

L’aver rilanciato i segmenti dell’accoglienza ricettiva e della ristorazione hanno trasformato la città di Lecce in una sorta di Las Vegas dei poveri (senza offesa), nel senso che la vita notturna con i suoi richiami, gli intrattenimenti e le attrattive hanno prodotto lo svuotamento delle marine, le quali, pure essendo stracolme durante il giorno, con migliaia di persone sulle spiagge, si alleggeriscono nelle ore serali a vantaggio di Lecce capitale del divertimento.

Con i suoi innumerevoli, tanti, tantissimi e tutti strapieni, locali, con pub, pizzerie, trattorie, ristoranti, birrerie e bar che non allentano mai la presa e con tanta voglia di lasciarsi andare a buone compagnie e companatici allettanti, la città dopo il tramonto straripa, a tal punto che tutti quei romantici amanti del silenzio e della tranquillità sono costretti a darsi alla macchia o a subire il frastuono e i suoni della cosiddetta movida.

Emblematico il gruppo di amici che poche sere fa, in un noto locale del centro, ha improvvisato un gioco tanto originale quanto nostalgico, e cioè la conta delle cose che sono scomparse nella vita di ciascuno di noi. Ebbene è scomparsa anche la città vuota d’estate, quando negli anni ’80 solo i meno fortunati restavano in città e magari li si vedeva girare come anime in pena in una città fantasma. Lecce era tristemente deserta per tutto agosto, o almeno fino al 24 del mese, quando con la festa dei santi patroni tornava a rianimarsi di vita effettiva. Oggi invece la festa di Sant’Oronzo non fa più notizia , dopo un’estate trascorsa a mille tra mille e una festa.



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